
Erano le nove e quarantanove di sera. Un silenzio inatteso, quasi elettrico, si era impadronito della stanza. Poi, senza alcun preavviso, un rombo profondo e sordo è salito dalle viscere della terra. Non era il rumore di qualcosa che cadeva, ma il suono di un gigante che si risvegliava. Un fremito rapido, secco, ha attraversato il pavimento, facendo vibrare il vetro delle finestre con un tintinnio metallico e tagliente.
Le lampade a soffitto hanno iniziato a oscillare con un movimento innaturale, disegnando archi ampi e sconcertanti. Per un istante, brevissimo ma infinito, il tempo si è congelato in quell’unico, spaventoso sussulto. La consapevolezza di ciò che stava accadendo ha scosso gli animi: un terremoto. La gente si è guardata, il respiro sospeso, prima di un’immediata e istintiva corsa verso la sicurezza, fuori, sotto il cielo che, per fortuna, restava immobile e lontano da quella furia sotterranea. La scossa era stata breve, ma l’eco della paura e l’adrenalina del momento sarebbero rimaste a lungo.
Terremoto ad Avellino
Un forte terremoto ha scosso la Campania la sera del 25 ottobre 2025. La scossa, registrata alle 21:49, ha avuto una magnitudo stimata intorno a 4.0 sulla scala Richter, con le prime valutazioni che oscillavano tra i 3.9 e i 4.4 gradi. L’epicentro è stato localizzato con precisione nel comune di Montefredane, situato in Irpinia, all’interno della provincia di Avellino.
Nonostante l’origine irpina, la vibrazione tellurica è stata avvertita in modo significativo in un’area molto più vasta, coinvolgendo anche le popolazioni residenti nelle province di Napoli, Salerno e Benevento. L’evento ha generato momenti di paura e preoccupazione tra gli abitanti, soprattutto ad Avellino e nei comuni limitrofi all’epicentro. L’aggiornamento sulla notizia è stato pubblicato rapidamente, evidenziando l’impatto della scossa in tutta la regione.
L’epicentro del sisma, come specificato dalle prime rilevazioni sismiche, si è collocato precisamente nel territorio comunale di Montefredane. Questo comune si trova nel cuore dell’Irpinia, un’area storicamente nota per la sua elevata sismicità, come tristemente testimoniato dai devastanti terremoti del passato. L’orario serale, le 21:49, ha trovato molte persone ancora sveglie nelle loro abitazioni, il che ha contribuito ad aumentare la percezione della scossa e il conseguente senso di allarme. La vicinanza geografica ad Avellino, il capoluogo di provincia, ha fatto sì che la paura si concentrasse in particolar modo in quella città. Le squadre di soccorso e gli enti preposti al monitoraggio, come l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), si sono immediatamente attivati per fornire dati certi e per monitorare la situazione.
L’estensione della percezione in Campania
Nonostante la magnitudo moderata, l’onda sismica si è propagata con notevole efficacia, raggiungendo diverse aree della Campania. Le segnalazioni di avvertimento della scossa sono arrivate non solo dalla provincia di Avellino, la più colpita per vicinanza, ma anche dalle popolazioni delle province costiere e interne. In particolare, la scossa è stata chiaramente percepita anche a Napoli, a Salerno e a Benevento. Questa ampia percezione è un dato significativo che sottolinea l’efficacia di propagazione dell’evento sismico in una regione densamente popolata e vasta. La paura, sebbene non accompagnata immediatamente da notizie di danni gravi, ha comunque portato molti cittadini a riversarsi per strada in via precauzionale. La notizia ha rapidamente fatto il giro dei social media e dei canali di informazione, aumentando l’attenzione sull’accaduto.
Contesto sismico e attività recente
Questo evento sismico del 25 ottobre non è un episodio isolato nel contesto regionale. L’area dell’Irpinia è, per sua natura geologica, soggetta a fenomeni sismici frequenti. L’episodio si inserisce in un periodo di relativa attività sismica che ha interessato la regione nei giorni immediatamente precedenti. Il testo stesso fa riferimento ad altre scosse, come un precedente sisma di magnitudo 3.6 avvertito il 24 ottobre, anch’esso con epicentro in Irpinia, che aveva già provocato l’evacuazione delle scuole ad Avellino e che era stato sentito a Napoli, Salerno e Caserta. Inoltre, viene menzionata una scossa di magnitudo 3.1 sempre nell’area avellinese e un evento di magnitudo 2.8 ai Campi Flegrei. Gli esperti dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV avevano già specificato, in riferimento a una scossa precedente di 3.6, che l’origine non era di tipo vulcanico, un chiarimento fondamentale per la popolazione, specialmente in un’area vulcanica come la Campania.
L’importanza del monitoraggio e dell’informazione
La pronta diffusione dell’informazione riguardo al terremoto, con l’aggiornamento sulla magnitudo e sulla localizzazione, è cruciale per la gestione dell’emergenza e per la tranquillità della popolazione. Il ruolo di testate giornalistiche come Fanpage.it nel riportare in tempo reale i dati del sisma (magnitudo, epicentro, orario) e le reazioni della popolazione (la paura ad Avellino, la percezione in tutta la Campania) è fondamentale. L’informazione tempestiva permette anche agli enti di protezione civile di valutare rapidamente la necessità di interventi e di rassicurare i cittadini. L’evento del 25 ottobre 2025 in Irpinia, pur non essendo un terremoto di grande potenza, serve ancora una volta a ricordare la vulnerabilità del territorio campano e l’importanza della prevenzione e della prontezza di risposta.


