
Con l’arrivo dell’autunno e l’abbassarsi delle temperature, tornano puntuali anche i virus influenzali, pronti a colpire con particolare intensità. Gli esperti avvertono che la stagione influenzale in corso potrebbe essere tra le più aggressive degli ultimi anni, spingendo a non sottovalutare l’importanza della prevenzione e della vaccinazione. Le previsioni, basate sui dati raccolti nell’emisfero australe, fanno temere un incremento dei casi già nelle prossime settimane.
La diffusione dell’influenza non riguarda solo i soggetti più deboli, ma interessa trasversalmente tutta la popolazione. Tuttavia, sono soprattutto gli anziani, i malati cronici e i bambini a rappresentare la fascia più vulnerabile. Gli specialisti ribadiscono che la difesa più efficace rimane la vaccinazione, da associare ad alcune buone pratiche quotidiane come l’igiene delle mani e l’uso consapevole della mascherina nei luoghi chiusi o affollati.
Un virus particolarmente aggressivo in arrivo
«Il primo consiglio, a prescindere dalla Regione in cui si vive, è vaccinarsi», spiega Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). Secondo il medico, la vaccinazione rappresenta un vero e proprio imperativo per le persone fragili, in particolare per gli over 60, per chi soffre di patologie croniche e per i bambini, ai quali sono dedicate anche formulazioni specifiche come lo spray nasale.
Scotti mette in guardia: «L’epidemia che sta arrivando è piuttosto aggressiva, come abbiamo osservato dall’andamento in Giappone e dopo aver visto la stagione in Australia». Un trend che lascia poco spazio all’improvvisazione e richiede di anticipare le mosse, sfruttando ogni strumento di prevenzione a disposizione.
Le regole d’oro della prevenzione
Oltre al vaccino, il segretario Fimmg invita a riscoprire l’importanza di lavarsi spesso le mani e di evitare di toccare bocca e naso, gesti che facilitano la trasmissione dei virus respiratori. Nei luoghi affollati e sui mezzi pubblici, raccomanda, «soprattutto per i soggetti con patologie croniche, usiamo la mascherina».
L’esperto sottolinea anche un principio di responsabilità collettiva: «Se si hanno dei sintomi, è un atto di civiltàindossarla per proteggere gli altri». La mascherina, aggiunge, è consigliata anche ai fragili in ambienti chiusi, come i treni o le sale d’attesa. E ricorda una semplice regola di buona educazione sanitaria: «Uno starnuto diffonde rapidamente i virus anche a distanza, quindi mettiamo un fazzoletto o il gomito davanti alla bocca e al naso».
Una stagione da affrontare con attenzione
In attesa del picco influenzale, previsto tra dicembre e gennaio, i medici invitano a non abbassare la guardia. La prudenza e la prevenzione, spiegano, restano le migliori alleate per evitare che un semplice malanno si trasformi in un problema serio, soprattutto per chi ha già condizioni di salute delicate.


