
Un mistero che si infittisce e una storia che, con il passare dei mesi, cambia volto. Ciò che in un primo momento era stato considerato un tragico incidente stradale si è rivelato un caso molto più complesso, destinato ora a riscrivere completamente le ipotesi iniziali. Le indagini, aperte dopo il ritrovamento del corpo di una donna, hanno portato alla luce dettagli che smentiscono la prima versione dei fatti e aprono la strada a nuove piste investigative.
Gli inquirenti, dopo settimane di analisi, hanno ricevuto i risultati di una perizia tecnica e medico-legale che ha radicalmente cambiato la prospettiva dell’indagine. Le conclusioni degli esperti, infatti, raccontano una dinamica che nulla avrebbe a che fare con un investimento stradale, ma con un evento di tutt’altra natura, molto più inquietante e ancora privo di risposte definitive.

Dall’ipotesi dell’auto pirata al mistero della caduta
Il caso riguarda Antonia Conti, una 55enne di Riccione, trovata senza vita lo scorso 11 giugno in viale Galliano, a pochi passi dalla sua abitazione. In un primo momento si era ipotizzato che la donna fosse stata travolta da un’auto pirata, teoria rafforzata dalla posizione del corpo e dall’assenza di testimoni diretti. I familiari, sconvolti, avevano anche lanciato un appello pubblico per individuare il responsabile: «Chi ha visto o sentito qualcosa si faccia avanti», avevano chiesto, convinti che la donna fosse vittima di una fuga dopo l’investimento.
Tuttavia, fin dai primi sopralluoghi erano emersi dubbi significativi: sull’asfalto non vi erano segni di frenata, né detritiriconducibili a un urto con un veicolo. Inoltre, nessuno dei residenti aveva notato una macchina passare a forte velocità in quella fascia oraria.
Le perizie ribaltano tutto
Le conclusioni del professor Mattia Strang e dell’ingegner Orlando Omicini, incaricati dalla Procura di Rimini di condurre una perizia approfondita, hanno confermato che le ferite riscontrate sul corpo non sono compatibili con un impatto automobilistico. Al contrario, i traumi e la profonda lesione alla schiena sarebbero coerenti con una caduta dall’alto di almeno 25 metri, che avrebbe causato la morte istantanea della donna.
Ora le indagini si concentrano su un punto cruciale: come e perché Antonia Conti sia precipitata. Gli investigatori non escludono nessuna ipotesi — dal gesto volontario all’incidente, fino a una possibile spinta — ma la nuova verità emersa dalla scienza trasforma un apparente caso di cronaca nera in un enigma ancora tutto da risolvere.


