
Il governo ungherese attacca la Rai dopo la messa in onda di un servizio di Report dedicato al tema del sovranismo europeo. La trasmissione di Rai 3, che ha analizzato i legami tra i movimenti conservatori internazionali, è stata bollata da Budapest come “un grave errore”. Le critiche arrivano direttamente da Balazs Orban, consigliere politico del premier ungherese Viktor Orban.
In un post pubblicato su X, Balazs Orban ha accusato il programma d’informazione di aver proposto una visione “distorta e pregiudizievole” del sovranismo europeo. “Il programma Report ha presentato i network internazionali conservatori e sovranisti in un servizio il cui titolo stesso rivela il pregiudizio degli autori: ‘L’offensiva sovranista contro l’Europa: l’asse Meloni-Trump’”, ha scritto il consigliere.
Secondo il rappresentante del governo di Budapest, il servizio avrebbe offerto un ritratto “fuorviante” dei think tank conservatori europei. In particolare, il riferimento è all’ungherese Mcc Budapest e al polacco Ordo Iuris, entrambi citati come autori del rapporto ‘The Great Reset’, documento in cui vengono ipotizzati nuovi equilibri istituzionali dell’Unione Europea in chiave sovranista.

“Il programma ha presentato il documento come un tentativo di minare l’integrazione europea”, ha aggiunto Balazs Orban, “anche se in realtà si tratta di un documento politico completo che analizza le questioni chiave del futuro dell’Unione, con l’obiettivo di ripristinare l’equilibrio tra sovranità nazionale e centralizzazione istituzionale”.
Il consigliere ha poi difeso il ruolo del suo Paese e dei think tank coinvolti, parlando di un “approccio costruttivo” da parte di Budapest. Secondo Orban, l’Ungheria e l’Mcc contribuiscono attivamente a “plasmare il dibattito sul futuro dell’Europa”, cercando di proporre alternative al modello attuale di governance europea.
Balazs Orban ha sottolineato come il governo ungherese non voglia distruggere l’Unione Europea, ma piuttosto riformarla profondamente. “Vogliamo che l’Ue abbia un futuro, che esista non solo alla fine di questo secolo, ma anche oltre”, ha dichiarato il consigliere politico.

Il funzionario ha però avvertito che, secondo la visione di Budapest, l’attuale direzione dell’Unione Europea sta “portando alla disintegrazione”. Da qui la necessità, secondo il governo ungherese, di un cambiamento radicale di rotta nelle politiche comunitarie.
Le parole del consigliere di Viktor Orban si inseriscono in un contesto di tensioni crescenti tra Bruxelles e Budapest, spesso in disaccordo su temi come lo stato di diritto, la politica migratoria e i rapporti con Mosca. Il caso Report aggiunge dunque un nuovo elemento di frizione nei rapporti tra l’Ungheria e le istituzioni europee.
“Rapporti come quello di Report – ha concluso Balazs Orban – rendono più chiaro che mai quanto sia necessario un dibattito aperto e onesto sul futuro dell’Unione. Solo così l’Europa potrà evitare di autodistruggersi e ritrovare la propria unità su basi di vera sovranità”.


