
Era calata la sera, portando con sé il consueto silenzio operoso delle aree industriali, un silenzio bruscamente interrotto da un bagliore innaturale che squarciava l’oscurità. In pochi istanti, quel bagliore si trasformò in un inferno crepitante. Le fiamme, avide e altissime, si innalzavano da un vasto edificio di quasi duemila metri quadrati, un deposito che fino a poco prima custodiva merci essenziali, ora ridotte a combustibile.
L’aria si fece densa, irrespirabile, carica dell’odore acre della combustione mentre il fuoco guadagnava terreno con spaventosa rapidità. Il rombo delle sirene si avvicinava, annunciando l’arrivo dei primi soccorritori, uomini e donne pronti a sfidare quel muro di fuoco. Si preparavano a una lunga, estenuante battaglia contro un nembo di calore e distruzione che minacciava di inghiottire tutto.
Vasto incendio a Settimo Milanese
Il vasto incendio che ha avvolto un capannone a Settimo Milanese nella serata di lunedì 27 ottobre ha richiesto un imponente dispiegamento di forze e sta tenendo impegnati i vigili del fuoco da ore. La struttura colpita, un deposito di prodotti alimentari esteso su circa duemila metri quadrati, è stata teatro di fiamme e fumo che hanno dominato il cielo notturno e hanno rappresentato una seria minaccia per l’area circostante. L’allarme è scattato rapidamente, mobilitando immediatamente i soccorsi, data la natura del materiale stoccato e l’estensione del rogo. Le operazioni iniziali si sono concentrate sull’isolamento del focolaio per evitare che le fiamme potessero propagarsi a edifici o depositi limitrofi, una priorità assoluta nelle prime fasi dell’intervento.
Lo scenario dell’emergenza
L’arrivo sul posto delle prime squadre dei vigili del fuoco ha confermato la gravità della situazione. Il capannone, utilizzato come hub logistico per la conservazione e la distribuzione di generi alimentari, era completamente invaso dalle fiamme. La combustione di tali materiali, unita alla vastità della superficie coinvolta, ha generato una colonna di fumo denso e persistente. L’intervento è stato reso particolarmente complesso dalla necessità di operare in sicurezza all’interno di una struttura in parte collassata o a rischio di cedimento. Per far fronte all’emergenza, ben sette squadre dei vigili del fuoco, provenienti da diversi distaccamenti della provincia, sono state impiegate congiuntamente, utilizzando autobotti, scale aeree e attrezzature specifiche per l’estinzione di incendi di queste dimensioni. Il coordinamento tra le diverse unità è stato cruciale per l’efficacia dell’azione di spegnimento.
La battaglia contro le fiamme e i focolai residui
Nonostante l’intensità iniziale dell’incendio, l’azione congiunta e determinata dei pompieri ha permesso di circoscrivere il rogo principale e di dominarlo nel corso della notte. Tuttavia, il lavoro è proseguito senza sosta anche nelle ore successive. Come spesso accade in incendi di tale portata, il vero sforzo si è spostato sulla gestione dei focolai residui e sulla messa in sicurezza della struttura. Le fiamme, infatti, possono covare a lungo sotto le macerie o nelle intercapedini, riaccendendosi in maniera inaspettata. Per questo motivo, le squadre stanno procedendo con la bonifica dell’area, rimuovendo il materiale combusto e innaffiando costantemente i punti critici. Questo processo di estinzione finale e di smassamento è meticoloso e richiede tempo, ma è fondamentale per dichiarare l’area completamente sicura e per consentire l’avvio delle indagini sulle cause dell’evento. L’obiettivo primario è ora eliminare ogni rischio di riattivazione del fuoco.
Le operazioni di messa in sicurezza e le indagini
Parallelamente all’attività di spegnimento, sono in corso le operazioni di messa in sicurezza del sito. Tali misure comprendono la verifica della stabilità strutturale di ciò che resta del capannone e l’isolamento della zona perimetrale. L’accesso all’area è stato interdetto per la salvaguardia della salute pubblica e per preservare la scena in vista delle indagini. Al momento, le cause che hanno innescato il disastro sono ancora sconosciute. Le autorità competenti, in collaborazione con la polizia giudiziaria e i tecnici dei vigili del fuoco, hanno avviato i necessari accertamenti. Tutte le ipotesi sono al vaglio: dal corto circuito accidentale, vista la presenza di impianti elettrici e macchinari, fino a cause di natura diversa. Solo un’attenta analisi dei resti e delle testimonianze, se ve ne fossero, potrà chiarire l’esatta dinamica che ha portato al divampare delle fiamme nel deposito alimentare di Settimo Milanese.
Impatto e prospettive future
L’incendio ha causato danni ingenti alla struttura e alla merce contenuta, traducendosi in una perdita economica significativa per l’azienda proprietaria del deposito. Oltre al danno materiale, si valuterà l’impatto ambientale legato ai fumi sprigionati, sebbene le prime analisi tendano a escludere pericoli tossicologici elevati, trattandosi prevalentemente di prodotti alimentari. La prontezza e l’efficacia della risposta dei vigili del fuoco hanno, tuttavia, evitato che il disastro si trasformasse in una tragedia più vasta con il coinvolgimento di persone o di altre strutture. Le prossime ore saranno dedicate al completamento della bonifica e al monitoraggio continuo del sito per prevenire qualsiasi recidiva, permettendo così il progressivo ripristino della normalità nell’area industriale colpita.


