
Un incontro definito “affettuoso” e denso di contenuti politici quello avvenuto nella mattinata di lunedì tra Matteo Salvini e Viktor Orbán al ministero delle Infrastrutture a Roma. Il leader ungherese, in visita in Italia dopo il faccia a faccia con Giorgia Meloni, è arrivato a Porta Pia alle 11.33, accolto da un caloroso abbraccio con il vicepremier italiano. Un’ora più tardi, allo stesso modo, i due si sono salutati rinnovando la loro intesa politica e personale.
Sintonia su sovranità e politiche europee
Secondo una nota della Lega, l’incontro è servito a “fare il punto sulla situazione internazionale, con riferimento alle infrastrutture e agli equilibri geopolitici”. Ma non sono mancati i toni forti: Salvini e Orbán hanno condiviso una dura critica al Green Deal europeo e alle cosiddette “politiche suicide dell’Unione europea”, ribadendo la necessità di ridare centralità ai governi nazionali.
Lo stesso Orbán, intervistato in serata da Nicola Porro, ha rilanciato il messaggio politico comune: «Io e Giorgia Meloni vogliamo dare meno potere a Bruxelles e rafforzare i governi nazionali». Il premier ungherese, irritato per come parte della stampa italiana ha raccontato la sua visita romana, non ha rilasciato dichiarazioni all’uscita dal ministero, ma ha pubblicato un messaggio su X rivolto ai cittadini cechi, in occasione della loro Festa nazionale, esprimendo il desiderio di rafforzare la cooperazione con il futuro governo di Andrej Babis.
Nuove alleanze e prospettive geopolitiche
Sul piano europeo, Orbán sembra voler rilanciare una sorta di nuova alleanza sovranista, che includerebbe Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, ma non la Polonia, oggi governata dal liberale Donald Tusk. Un blocco anti-Kiev contro “l’Ue suicida”. Un progetto politico che punta a far rinascere lo spirito del gruppo di Visegrad, come confermato a Politico.eu dal consigliere politico Balázs Orbán, pur precisando che una struttura comune è ancora lontana.
L’iniziativa, che si collega al movimento Patriots for Europe fondato dallo stesso premier ungherese e a cui la Lega ha aderito sin dall’inizio, potrebbe tuttavia rappresentare un ostacolo per gli sforzi dell’Unione europea nel sostegno all’Ucraina.
Immigrazione e infrastrutture al centro del dialogo
Tra i temi trattati anche la lotta all’immigrazione clandestina, definita un terreno di “massima sintonia” tra i due leader. Salvini ha infine mostrato a Orbán il plastico del Ponte sullo Stretto di Messina, invitandolo ufficialmente all’avvio dei cantieri, previsto nei prossimi mesi.
Dopo gli incontri con Meloni e Salvini, la visita romana di Viktor Orbán si è conclusa con l’udienza in Vaticano da Papa Leone XIV, durante la quale il focus è stato rivolto soprattutto alla guerra in Ucraina e alla ricerca di percorsi di pace condivisi.


