
Il mondo del calcio e, in particolare, l’Inter, sono stati scossi da una grave tragedia che ha visto coinvolto il portiere spagnolo Josep Martínez. Nell’incidente stradale di ieri, ha perso la vita un uomo di 81 anni, identificato come Paolo Saibene. Nonostante il drammatico evento, l’atleta è stato confermato nella lista dei convocati per la partita serale contro la Fiorentina. La Gazzetta dello Sport ha fornito una ricostruzione dettagliata delle ore successive all’incidente, evidenziando l’impatto emotivo sulla squadra e gli adempimenti legali a carico del giocatore.
Lo shock del calciatore e il supporto immediato
Secondo le prime ricostruzioni, il portiere spagnolo, alla guida del suo Suv elettrico nuovo di zecca, ha urtato il quadriciclo condotto dall’81enne Paolo Saibene. La scena immediatamente successiva all’impatto ha mostrato un Josep Martínez sotto shock, descritto con le mani tra i capelli a bordo strada.
Diversi compagni di squadra, che si trovavano sulla stessa strada e arrivavano poco dopo, lo hanno visto e hanno subito percepito la gravità della situazione, mentre giungevano i soccorsi e i carabinieri. Non c’è stato un contatto diretto immediato con la famiglia della vittima, ma il club ha già annunciato che contatterà i familiari di Saibene nelle prossime ore per esprimere la propria vicinanza e il profondo cordoglio.
L’impatto sull’allenamento e gli obblighi di legge
La tragedia ha avuto un impatto significativo sul morale dell’intera squadra. Durante l’allenamento, tenuto regolarmente presso il centro della Pinetina, l’atmosfera era di profonda tristezza, con i pensieri di tutti rivolti sia alla vittima che al portiere spagnolo.
Josep Martínez è stato immediatamente sottoposto a tutti gli obblighi di legge previsti in questi casi:
- Test antidroga e alcol presso l’ospedale di Saronno.
- Lunga verbalizzazione nella stazione dei carabinieri di Lomazzo, assistito dall’avvocato del club.
- Testimonianze di due donne che si trovavano nell’auto dietro quella di Martínez sono state messe a referto e avrebbero confermato la versione del calciatore.
Il portiere è riuscito a rientrare nella sua casa di Cerro Maggiore solo intorno alle ore 18:00.
L’assistenza psicologica e il sostegno del club
Al suo rientro, Martínez è stato immediatamente raggiunto da uno psicologo del club. L’intero settore psicologico, coordinato dalla dottoressa Lucia Bocchi, ha fornito assistenza al giocatore già a distanza durante tutta la giornata. Il supporto psicologico è stato ritenuto decisivo, poiché il calciatore faticava perfino a parlare per il forte trauma subito.
Ad accompagnare fisicamente il giocatore durante gli adempimenti legali c’erano anche il team manager, il responsabile della sicurezza e il medico della squadra, a testimonianza del pieno supporto fornito dalla società. Per Martínez è previsto un periodo di riposo, e tornerà ad allenarsi solo la prossima settimana. Nel frattempo, ha ricevuto numerosi messaggi e telefonate di solidarietà da tutti i compagni, dall’allenatore Chivu e dai più alti dirigenti del club. Josep ha anche immediatamente chiuso il suo profilo Instagram.
Le indagini e l’ipotesi di reato
L’inchiesta sull’incidente è di competenza della Procura di Como ed è seguita dal sostituto procuratore Giulia Ometto. Il magistrato disporrà l’autopsia nei prossimi giorni per chiarire la dinamica della morte. Non è esclusa l’ipotesi che l’anziano abbia avuto un malore e per questo abbia perso il controllo del mezzo prima dell’impatto, circostanza che, se confermata, potrebbe portare all’archiviazione del procedimento.
Il pubblico ministero ha già provveduto al sequestro di entrambi i veicoli coinvolti — il quadriciclo, quasi distrutto dopo l’urto, e il Suv di Martínez — oltre che del telefono del calciatore per verificare un eventuale utilizzo al momento dell’incidente.
Le indagini richiederanno alcuni mesi. Durante questo periodo, Martínez resterà indagato per omicidio stradale, reato regolato dall’art. 589-bis del codice penale, che prevede una pena da due a sette anni di reclusione nel caso semplice. Qualora venisse confermato l’imprevedibile sbandamento della vittima, il procedimento verrebbe archiviato senza conseguenze penali.


