
Una mattina di lavoro, scandita dal rumore dei macchinari e dalla fatica della manodopera, si è trasformata in un istante fatale. L’aria di campagna, di solito quieta, è stata squarciata da un evento tanto improvviso quanto tragico. Un uomo di 67 anni, impegnato nella costruzione di una semplice struttura in pietra, è caduto vittima di un pericolo invisibile ma devastante: l’elettricità.
Il braccio metallico di un attrezzo, un’estensione della sua volontà, ha sfiorato l’alta tensione, liberando una scarica che ha trasformato la routine in destino. Ogni sforzo per rianimarlo è stato inutile. Quella che doveva essere una giornata produttiva si è conclusa con il silenzio dei soccorsi e l’avvio di un’indagine, lasciando dietro di sé il dolore della perdita e l’ennesima, amara riflessione sulla sicurezza nei cantieri.
La dinamica dell’incidente e la folgorazione a Lecce
Un’altra tragica fatalità ha colpito il mondo del lavoro, trasformando un giorno di ordinaria attività in un lutto improvviso. A Lecce, in una zona rurale, un operaio di 67 anni è deceduto in un terribile incidente sul lavoro, folgorato mentre era impegnato in un cantiere edile. L’incidente si è verificato mentre l’uomo stava lavorando alla realizzazione di un muretto a secco. Secondo le prime ricostruzioni, ancora in fase di accertamento da parte delle autorità, la tragedia si sarebbe consumata quando il braccio di una pompa per calcestruzzo manovrata nel cantiere è venuto in contatto, per ragioni ancora da chiarire, con i cavi dell’alta tensione che sovrastavano l’area di lavoro. La scarica elettrica, di estrema violenza, ha investito l’operaio in modo fatale. La vittima, di origini albanesi ma residente da tempo nel capoluogo salentino, non ha avuto scampo. Il suo nome è stato identificato come Allushaj Limos.
Inutili i soccorsi e gli accertamenti in corso
Nonostante la tempestività dell’intervento, l’arrivo sul posto del personale del 118 è risultato purtroppo vano. Ogni tentativo di rianimazione effettuato dai sanitari è stato infruttuoso, e l’uomo è stato dichiarato morto. La zona del cantiere, in via Vecchia Frigole secondo alcune fonti, è stata immediatamente raggiunta e messa in sicurezza dai Vigili del Fuoco. Sono intervenuti anche gli agenti della Polizia di Stato, i Carabinieri e il personale dello Spesal (Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) per i rilievi tecnici necessari a ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e verificare il rispetto delle norme di sicurezza sul cantiere.
L’apertura dell’inchiesta da parte della procura
Come prassi in questi drammatici eventi, la Procura di Lecce ha immediatamente aperto un’inchiesta. L’indagine, che sarà condotta con l’ausilio delle informazioni raccolte dallo Spesal e dalle forze dell’ordine, ha l’obiettivo di accertare eventuali responsabilità e chiarire se l’incidente sia stato causato da una manovra errata, da una carenza nelle procedure di sicurezza o da altre concause. La morte di un altro lavoratore riaccende in modo doloroso il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia.


