
Una luce di speranza illumina la tragedia che ha scosso la comunità di Paupisi, in provincia di Benevento. Antonia Ocone, la sedicenne unica superstite della brutale strage familiare, è uscita dal coma e ha superato la fase più critica della sua condizione. Dopo essere stata ridotta in fin di vita dalle ferite riportate, inferte dal padre, l’assassino della madre e del fratello, la ragazza è ora cosciente e respira autonomamente, un passo cruciale verso il recupero.
Il trasferimento e il bollettino medico incoraggiante
La giovane è stata recentemente trasferita presso l’Unità Operativa Complessa di Neuroriabilitazione dell’Istituto Neuromed di Pozzilli. Questo trasferimento segna ufficialmente il superamento del pericolo di vita immediato e l’inizio del lungo percorso di recupero neurologico e motorio.
L’ultimo bollettino medico, rilasciato dal dottor Carmine D’Avanzo, responsabile della Uoc di Neuroriabilitazione, è incoraggiante: Antonia «è sveglia, a tratti collaborante ed esegue incostantemente ordini semplici, come mostrare la lingua». La ragazza respira in modo spontaneo, sebbene ancora tramite cannula tracheale, e i suoi parametri cardiocircolatori e la temperatura sono nella norma.
Le sfide del recupero neurologico e l’intervento chirurgico
Nonostante i progressi, il cammino verso la guarigione completa sarà impegnativo. La ragazza presenta un deficit motorio che interessa il lato destro del corpo, sia nell’arto superiore che in quello inferiore. A questo si aggiungono un quadro di afasia atipica e una modica disfagia (difficoltà a deglutire).
Il prossimo passo cruciale è di natura chirurgica: nei prossimi giorni, Antonia Ocone sarà sottoposta a un delicato intervento di ricostruzione cranica. L’intervento di cranioplastica è previsto entro quindici giorni e mira a riparare i gravi danni subiti alla testa.
I drammatici fatti della strage
Antonia Ocone è l’unica sopravvissuta alla furia omicida del padre, Salvatore Ocone, avvenuta lo scorso 30 settembre. Il dramma si è consumato nell’abitazione di famiglia. La vittima, la madre Elisa Polcino, di 49 anni, è stata trovata morta in casa, mentre il fratello di Antonia, Cosimo, di soli 15 anni, è stato trovato senza vita nelle campagne tra Ferrazzano e Mirabello, in Molise.
La ricostruzione degli eventi indica che Antonia, ferita anch’essa all’interno dell’appartamento, era stata trascinata in auto dal padre insieme al corpo esanime di Cosimo, nel disperato tentativo di fuga del genitore. La sedicenne era stata trovata agonizzante accanto al fratello prima di essere soccorsa e ricoverata d’urgenza.
Questo risveglio rappresenta un momento di profonda emozione e un punto di svolta dopo settimane di angoscia per l’intera comunità e per l’altro figlio della coppia, Mario Ocone, sopravvissuto alla strage perché assente da casa.


