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Verona, uccide la compagna a coltellate: aveva il braccialetto ma era riuscito a toglierselo

Pubblicato: 29/10/2025 11:16

Ancora una tragedia in Italia, un’altra donna uccisa pochi giorni dall’omicidio di Luciana Ronchi, accoltellata a Milano. Questa volta è accaduto a Castelnuovo del Garda, in provincia di Verona, dove una donna brasiliana è stata trovata senza vita nella casa in cui viveva con il compagno, anche lui brasiliano. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri e stando alle prime ricostruzioni, la vittima sarebbe stata colpita più volte con un coltello.

A dare l’allarme sono stati alcuni amici, preoccupati perché non riuscivano a contattarla da sabato. Quando i militari sono entrati nell’appartamento, hanno trovato il corpo riverso a terra, con numerose ferite da arma da taglio. La donna, arrivata in Italia da alcuni anni, viveva in quell’abitazione da circa un anno e mezzo.

In passato aveva già chiesto l’intervento dei Carabinieri per episodi di violenza domestica, ma poi aveva ritirato la denuncia. Proprio a causa del clima familiare difficile, le era stato tolto l’affidamento della figlia, nata da una precedente relazione. Il compagno, che non era in casa al momento del ritrovamento del corpo, è stato rintracciato e arrestato. Gli investigatori del Ris stanno effettuando i rilievi, mentre il medico legale dovrà stabilire data e ora del decesso.

In queste ore sono emersi altri terribili dettagli. Prima di uccidere la compagna si è tolto il braccialetto elettronico. Ma dopo averla ammazzata ha telefonato ai carabinieri dicendo che voleva uccidersi. Ennesimo femminicidio. Sconvolta la comunità di Castelnuovo del Garda, dove, in una palazzina di via Silvio Pellico, Douglas Reis Pedroso, 41 anni, ha ucciso – con “un numero smisurato” di coltellate, secondo la Procura – Jessica Stapazzollo Custodia de Lima, 33 anni. Entrambi brasiliani.

Lui, il presunto assassino, doveva portare il braccialetto avendo il divieto di avvicinarsi a meno di 500 metri da lei. Jessica, per contro, non aveva l’altra parte dell’apparato che rileva la presenza del braccialetto; è stato recuperato, pare nascosto, nel garage dell’abitazione della madre a Ponti sul Mincio, in provincia di Mantova. Quando i carabinieri, sul far della mezzanotte tra lunedì e martedì, sono arrivati da Reis Pedroso, hanno scoperto il cadavere della giovane, sembra per stesse informali ammissioni dell’uomo, e nella sua auto hanno trovato il coltello ancora insanguinato. Un uomo per lo meno problematico, il brasiliano.

Reis Pedroso, che lavorava solo saltuariamente, beveva “smodatamente”, come è stato accertato dagli inquirenti, e assumeva stupefacenti. Era già stato sottoposto a procedimento penale per maltrattamenti aggravati e lesioni volontarie alla compagna. Lo scorso dicembre, tra l’altro, avrebbe tentato di usare violenza sessuale contro la sorella di Jessica. Ma il fatto più grave risale all’aprile di quest’anno: è stato arrestato dai carabinieri di Caprino Veronese per un ennesimo episodio di violenza; la povera Jessica, che un anno e mezzo fa era andata a vivere con lui, lasciando la propria abitazione a Ponti sul Mincio, era stata trascinata per i capelli sull’asfalto e colpita con tre pugni al volto e al collo.

 Dal 23 aprile era sottoposto a divieto di avvicinamento alla compagna e divieto di dimora a Ponti sul Mincio, dove la donna era domiciliata con applicazione del braccialetto elettronico. Il dispositivo era stato installato il 19 maggio, su indicazione “di Fastweb Spa, – chiarisce la stessa procura di Verona – e alla vittima era stato consegnato l’apposito apparato ricevitore, con le relative istruzioni per l’uso». La donna nel passato aveva presentato denuncia ai carabinieri. In seguito, però, era stata convinta a ritirarla. E, proprio a seguito di una situazione così al limite, avrebbe perso l’affidamento della figlia di 10 anni, su iniziativa dell’ex marito.

Al momento del fermo Reis Pedroso Douglas, «appariva in stato confusionale, sicuramente sotto effetto di alcol e droga – ha affermato Claudio Papagno, comandante provinciale dei Carabinieri di Verona -. E in un primo momento ha detto di averla uccisa addirittura sabato sera, anche se dalle prime risultanze del medico legale questo parrebbe essere escluso: parliamo di circa 24 ore». Alcuni amici di Jessica si erano insospettiti perché non rispondeva alle chiamate «almeno da sabato scorso». Il comandante Papagno, confermando che il presunto assassino è in carcere a Verona, ha confermato che «non era la prima volta che l’uomo maltrattava la compagna; c’era un pregresso di maltrattamenti e lesioni ai danni della vittima che andavano avanti sicuramente da agosto 2024». L’Amministrazione comunale di Castelnuovo del Garda ha espresso profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Jessica, vittima di un terribile atto di violenza. Il Comune è da tempo impegnato nella lotta alla violenza di genere: lo scorso febbraio è stata stipulata una convenzione con Telefono Rosa, grazie alla quale è attivo sul territorio uno sportello di ascolto e consulenza dedicato alle donne vittime di violenza.

Il racconto di Lisa, sorella della vittima Jessica Stappazzollo, rivela il terrificante calvario di violenza subito da Jessica per mano del compagno, Douglas Reis Pedroso. Lisa ha espresso il suo profondo dolore, descrivendo come Douglas picchiasse Jessica con l’intento di “educarla,” trattandola “come se fosse un cane,” privandola di ogni dignità.

Purtroppo, la violenza è culminata in un tragico esito: l’uomo l’ha uccisa, colpendola con un “numero smisurato di coltellate,” secondo quanto emerso dall’indagine della Procura di Verona.

Intervistata da Milo Infante durante il programma Ore 14 su Rai 2, Lisa Stappazzollo ha raccontato che Jessica parlava raramente delle percosse, spesso minimizzando l’accaduto e giustificando il partner.

Lisa ha anche rivelato di essere stata lei stessa vittima delle attenzioni violente di Douglas, il quale tentò di violentarla, portandola a denunciarlo. Dopo questo episodio, Jessica aveva assicurato alla sorella che l’uomo non si sarebbe più avvicinato a lei. Riguardo al braccialetto elettronico, Lisa ha ipotizzato che l’assassino avesse convinto Jessica a lasciare il ricevitore a casa loro.

Durante la trasmissione, sono stati mostrati anche alcuni messaggi scambiati su WhatsApp tra Jessica e l’omicida, che lei incredibilmente aveva salvato in rubrica come “amore della mia vita.” Jessica scriveva: “Sono tutta ferita per colpa tua, non riesco a deglutire la saliva, non voglio far fronte a questo, sono piena di ematomi.” Lui rispondeva cinicamente: “Guarda, non è facile gestirti.”

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Ultimo Aggiornamento: 29/10/2025 16:05

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