
La Serie A sta vivendo un momento turbolento, con una lunga scia di errori arbitrali che stanno scuotendo la credibilità del calcio italiano. Quello che doveva essere un aiuto tecnologico, il Var, è diventato il simbolo del caos: decisioni schizofreniche, episodi inspiegabili e un senso generale di smarrimento che alimenta le polemiche.
Il rigore negato all’Inter: “Inspiegabile”
L’ultimo caso, quello di Inter-Fiorentina, sta provocando un vero e proprio allarme rosso per Gianluca Rocchi. Anche Sozza, tra i fischietti più esperti, è finito nel mirino per una direzione definita da molti un “film horror”. Il rigore negato all’Inter per il laccio californiano di Comuzzo su Pio Esposito ha lasciato tutti a bocca aperta: arbitri, ex colleghi e tifosi.
L’azione è chiarissima: Comuzzo stringe al collo l’attaccante nerazzurro e lo abbatte senza mai cercare il pallone. Eppure né Sozza in campo né Ghersini al Var hanno ravvisato il fallo. “Bisogna fare tabula rasa e ripartire da zero”, commentano in molti, “perché le interpretazioni e le eccezioni stanno distruggendo la logica arbitrale”.

Le reazioni degli ex arbitri
Tra i più duri c’è Graziano Cesari, che ha parlato di “immagini inquietanti” e di “tentativo di strangolamento”. “L’episodio del 57′ non si spiega”, ha detto l’ex direttore di gara. “Non capisco come il Var possa avallare una decisione simile: Comuzzo mette il braccio sul collo dell’avversario, lo abbatte e non prova mai a prendere il pallone. È un rigore solare”.
Anche Bergonzi ha confermato la gravità dell’episodio: “Comuzzo fa una mossa di wrestling su Esposito. Lo cintura per il collo e lo butta giù: rigore senza discussioni. Perché il Var non è intervenuto?”. Domande che restano sospese, come troppe altre in questa stagione confusa.
Il caos nella classe arbitrale
Per Rocchi, designatore degli arbitri, la situazione è diventata estremamente complicata. Non può sospendere tutti i direttori di gara coinvolti in errori gravi, ma il problema è evidente: manca una linea guida chiara. Gli arbitri sembrano agire in modo disordinato, mentre il Var, invece di aiutare, amplifica gli errori.

Un sistema che ha perso il controllo
Ci possono essere dubbi e interpretazioni, ma quando gli episodi sono così eclatanti, è difficile comprendere come si possa sbagliare con tutte le immagini e il tempo per analizzarle. Perfino i tifosi, per una volta, sembrano tutti d’accordo, a prescindere dal colore della maglia. Un paradosso che racconta il caos del sistema arbitrale.
Quando il Var diventa un problema
La sensazione generale è che gli arbitri abbiano perso il contatto con la realtà del gioco, incapaci di intervenire anche davanti a falli evidenti, come quello su Esposito o il rigore non assegnato a Conceicao in Lazio-Juventus.
E se perfino gli ex direttori di gara parlano di “immagini inquietanti” e “decisioni illogiche”, allora il Var, pensato per garantire giustizia, è diventato il simbolo di un sistema in tilt. La Serie A rischia di pagare un prezzo altissimo, e il pubblico, sempre più disilluso, guarda al futuro del calcio italiano con crescente diffidenza.


