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“Eroe vero a 90 anni!”, Salvatore muore così per difendere una vicina. Storia atroce

Pubblicato: 30/10/2025 11:37
Salvatore muore 90 anni

In una tranquilla mattina di fine settembre, il quartiere di case popolari ha assistito a un episodio che ha scosso profondamente la comunità locale. Tra il rumore dei passi e il chiacchiericcio dei residenti, un’azione improvvisa ha trasformato la routine quotidiana in una scena di dolore e tragedia. Non è sempre facile prevedere come piccoli conflitti tra vicini possano degenerare, ma quando accade, le conseguenze possono essere drammatiche e spesso irreversibili.
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Per chi osservava da lontano, la giornata sembrava come tante altre. I bambini giocavano nel cortile, alcune persone passeggiavano tra i vialetti del complesso residenziale, e qualcuno chiacchierava davanti all’ingresso dei palazzi. Ma dietro la calma apparente si nascondevano tensioni che da mesi serpeggiavano tra alcune famiglie, tensioni che stavano per esplodere in maniera tragica.

L’aggressione e il ricovero di Riccobene

Il dramma si è consumato il 20 settembre a Mortara, in provincia di Pavia. Salvatore Riccobene, 90 anni, ex macellaio in pensione, si trovava nel cortile del quartiere quando ha notato un vicino, Giorgio Labarbuta, 57 anni, avvicinarsi a una donna residente nello stesso complesso per insultarla. Labarbuta, già denunciato in passato per casi di stalking, avrebbe continuato a perseguitare la donna, generando tensione e preoccupazione tra i residenti.

Secondo le prime ricostruzioni, Riccobene è intervenuto per difendere la vicina. Durante la colluttazione, l’anziano è caduto a terra, battendo la testa e fratturandosi alcune costole. Immediatamente soccorso, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale civile di Vigevano, per poi essere trasferito all’Asilo Vittoria di Mortara, dove è rimasto ricoverato per circa un mese. Nonostante le cure, le complicanze polmonari hanno portato al suo decesso, trasformando un gesto di solidarietà in una tragedia che ha scosso l’intera comunità.

Le indagini della procura di Pavia

La Procura della Repubblica di Pavia ha aperto un fascicolo per chiarire il nesso tra le ferite riportate da Riccobene e la sua morte. L’ipotesi di reato più accreditata è quella di un omicidio preterintenzionale, ma saranno le indagini e l’autopsia, eseguita martedì 28 ottobre, a fornire elementi concreti sulle cause della tragedia. Il pubblico ministero Chiara Giuiusa ha notificato l’atto di indagine a Labarbuta, al momento unico indagato. La vicenda resta ancora avvolta da molti punti oscuri: resta da stabilire, infatti, se la caduta e le fratture siano state determinanti per le complicanze polmonari che hanno portato al decesso di Riccobene.

Una comunità sotto shock

Il quartiere di Mortara resta segnato dall’accaduto. La morte di Riccobene ha messo in luce non solo i pericoli dei conflitti tra vicini, ma anche la fragilità delle persone anziane quando si trovano coinvolte in situazioni di violenza. La solidarietà, che ha spinto l’anziano a intervenire per difendere la vicina, si è trasformata in una tragedia che ricorda quanto la vita possa cambiare in pochi istanti.

I funerali di Salvatore Riccobene sono stati organizzati per giovedì 30 ottobre. La comunità locale si prepara a dare l’ultimo saluto all’anziano, ricordando il suo gesto coraggioso. L’episodio riapre anche il dibattito sulla sicurezza nei quartieri popolari, sull’importanza di prevenire episodi di stalking e sulla tutela delle persone più vulnerabili, spesso costrette a difendersi da sole.

La vicenda di Riccobene è un monito sulla fragilità della vita e sull’importanza della solidarietà, ma anche sulla necessità di strumenti legali e sociali più efficaci per prevenire conflitti che possono avere conseguenze drammatiche. Le indagini proseguono e le autorità competenti cercheranno di chiarire ogni dettaglio di questa triste storia, affinché la giustizia possa fare il suo corso.

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