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Furto al Louvre: quattro nuovi arresti a Parigi

Pubblicato: 30/10/2025 08:47
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La speranza di ritrovare i gioielli della corona torna ad accendersi a Parigi, a undici giorni dal clamoroso furto che ha scosso il Museo del Louvre e l’opinione pubblica mondiale. Nella serata di mercoledì, la Brigade de répression du banditisme (BRB) ha effettuato una serie di arresti mirati, portando in custodia cinque persone sospettate di essere coinvolte nell’organizzazione e nell’esecuzione del colpo.

Secondo quanto riferito da fonti concordanti, le operazioni sono scattate intorno alle 21 nel XVI arrondissement di Parigi e nella Seine-Saint-Denis (93), area periferica della capitale francese spesso teatro di interventi delle forze dell’ordine. Tutti i fermati si trovano ora in stato di custodia cautelare, a disposizione degli investigatori che stanno cercando di chiarire il loro ruolo all’interno della banda che, il 19 ottobre, è riuscita a introdursi nel celebre museo francese e a trafugare preziosi oggetti di valore inestimabile.
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Le parole della procuratrice Laure Beccuau

Ospite della trasmissione mattutina di RTL, la procuratrice della Repubblica di Parigi, Laure Beccuau, ha confermato gli arresti, precisando che si tratta di “diversi obiettivi individuati dagli investigatori” nel corso di un lavoro meticoloso condotto dalla BRB in collaborazione con la polizia giudiziaria. “È troppo presto per descrivere il loro profilo”, ha aggiunto Beccuau, invitando alla prudenza e sottolineando che le indagini sono ancora in una fase delicata.

La procuratrice ha però rivelato un dettaglio significativo: uno dei fermati è stato collegato al furto grazie a tracce di DNA rinvenute durante i rilievi effettuati dagli esperti della polizia scientifica. “Lo avevamo nel mirino nel corso delle indagini svolte”, ha spiegato la magistrata, aggiungendo che gli altri arrestati “potrebbero fornire informazioni preziose sullo svolgimento dei fatti”.

Secondo quanto trapelato da fonti vicine all’inchiesta, l’uomo al centro delle attenzioni degli investigatori sarebbe uno dei presunti autori materiali del furto, mentre gli altri potrebbero aver avuto ruoli di supporto logistico o di copertura. Le autorità stanno cercando di capire se i cinque facciano parte di una rete criminale più ampia e se abbiano legami con i tre individui già arrestati nei giorni scorsi in relazione alla stessa vicenda.

Le indagini e gli arresti

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Una svolta attesa nelle indagini

L’arresto dei cinque sospettati rappresenta una svolta importante in un’inchiesta che, finora, ha messo in campo ingenti risorse e un imponente dispiegamento di forze. Il furto, avvenuto nella notte del 19 ottobre, ha suscitato enorme scalpore non solo per il valore dei beni trafugati, ma anche per le modalità con cui è stato eseguito: un’operazione rapida, precisa e pianificata nei minimi dettagli, che ha lasciato gli inquirenti convinti di trovarsi di fronte a un gruppo di professionisti esperti.

L’ipotesi più accreditata è che il “commando del Louvre”, come è stato soprannominato dagli investigatori, avesse studiato per settimane i sistemi di sicurezza del museo, riuscendo a eluderli con competenza tecnica e sangue freddo. Il ritrovamento di tracce biologiche e di alcuni oggetti abbandonati nella fuga ha fornito i primi indizi utili per risalire ai componenti del gruppo, aprendo la strada a una serie di identificazioni incrociate che stanno ora portando ai risultati attesi.

Il “commando del Louvre” sotto la lente

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Preoccupazione e attesa per l’esito dell’inchiesta

La speranza di ritrovare i gioielli trafugati

Dopo giorni di silenzio e incertezze, la notizia degli arresti alimenta la speranza di recuperare i gioielli della corona, trafugati in circostanze ancora poco chiare. Sebbene le autorità non abbiano ancora comunicato dettagli ufficiali sul bottino, le prime informazioni suggeriscono che gli oggetti rubati avessero un valore storico e simbolico incalcolabile, appartenenti a una delle collezioni più prestigiose del museo.

Gli esperti del patrimonio culturale francese sottolineano che il recupero di questi pezzi sarebbe fondamentale non solo dal punto di vista artistico, ma anche per la credibilità internazionale della sicurezza museale francese, messa duramente alla prova dall’episodio.

Un’indagine ancora aperta

Gli investigatori restano cauti, ma non nascondono un certo ottimismo: “Le ultime ore hanno portato elementi concreti che potrebbero consentirci di fare luce sull’intera operazione”, ha dichiarato una fonte di polizia. Tutti gli indizi raccolti vengono ora esaminati nel dettaglio, mentre proseguono gli interrogatori dei cinque fermati, che dovrebbero fornire un quadro più chiaro sul ruolo di ciascuno e sull’attuale destinazione dei preziosi rubati.

L’arresto di mercoledì segna dunque un momento decisivo per le indagini sul furto del Louvre. Se le prove raccolte troveranno conferma, la polizia francese potrebbe essere vicina non solo a identificare l’intero commando, ma anche a recuperare i gioielli della corona, simbolo di un patrimonio culturale che appartiene alla storia della Francia e al cuore dell’umanità intera.

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