
La Procura di Milano ha disposto l’archiviazione dell’accusa di violenza sessuale nei confronti di Leonardo La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, e di Tommaso Gilardoni, entrambi ventiquattrenni. La decisione è arrivata oggi, al termine di un’indagine complessa che aveva attirato grande attenzione mediatica e politica. L’inchiesta era partita dalla denuncia di una giovane di 22 anni, che sosteneva di essere stata abusata dai due dopo una serata trascorsa in discoteca.
La decisione della Procura
Secondo quanto stabilito dai magistrati, “non sono emersi elementi sufficienti a sostenere l’accusa di violenza sessuale in giudizio”. La Procura aveva già richiesto l’archiviazione, ritenendo che non vi fossero prove concrete per procedere. L’episodio risaliva alla notte del 19 maggio 2023, quando la ragazza si era svegliata nel letto del figlio del presidente del Senato, senza ricordare nulla di quanto accaduto la sera precedente. Nella denuncia aveva raccontato di aver subito rapporti sessuali contro la sua volontà, dopo una serata segnata da consumo di alcol e droga.

Le indagini, durate diversi mesi, hanno però portato a una ricostruzione diversa. Dall’analisi dei messaggi, dei filmati e delle testimonianze raccolte, la Procura non ha trovato riscontri certi alla versione della presunta vittima. Da qui la richiesta – poi accolta dal giudice – di archiviare le accuse più gravi nei confronti dei due giovani.
Restano in piedi le accuse di Revenge Porn
Se la violenza sessuale è stata esclusa, Leonardo La Russa e Tommaso Gilardoni dovranno comunque rispondere di un’altra imputazione, quella di diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite, il cosiddetto Revenge Porn. Secondo quanto emerso, i due avrebbero condiviso materiale privato che ritraeva la ragazza, senza il suo consenso, configurando così un reato distinto e autonomo.
La Procura di Milano, pur chiudendo il filone principale dell’inchiesta, ha sottolineato che l’aspetto legato alla diffusione dei contenuti resta “oggetto di approfondimento e di valutazione giudiziaria”.
La vicenda, fin dall’inizio, aveva sollevato forti polemiche per il coinvolgimento del figlio di una delle più alte cariche dello Stato, ma la magistratura ha ribadito che la decisione è stata presa “sulla base esclusiva degli atti e delle prove raccolte”, senza alcuna interferenza esterna. Con l’archiviazione della violenza sessuale, Leonardo La Russa esce dunque dal procedimento penale principale, ma resta indagato per la parte relativa alla presunta violazione della privacy.


