
«Il fatto non costituisce reato». Con questa formula la Corte d’Appello di Bari ha assolto Daniela Casulli, l’insegnante 45enne accusata di aver adescato minorenni sui social e di aver filmato rapporti sessuali con loro. La decisione, firmata dalla giudice Rosa Calia Di Pinto, ha ribaltato completamente la condanna di primo grado, restituendo alla donna anche la possibilità di tornare a insegnare. Sui social la maestra ha commentato: «A Bari la Giustizia esiste», pubblicando la notizia accanto a un suo selfie.
L’insegnante accusata di adescare studenti
La vicenda risale al 2021, quando Casulli era finita agli arresti domiciliari dopo essere stata trovata in un bed & breakfast insieme a un minore. Le indagini erano partite dalle segnalazioni di alcuni genitori, insospettiti dal comportamento dei figli e da materiale compromettente trovato nei loro telefoni. Secondo le ricostruzioni dell’epoca, la donna si faceva chiamare “Zia Martina” sui social e utilizzava un profilo falso per entrare in contatto con adolescenti, fino a convincerli a incontrarsi di persona.
In primo grado, la maestra era stata condannata a 7 anni e 3 mesi di reclusione per corruzione di minorenne e produzione di materiale pedopornografico. Le accuse si basavano anche su un filmato in cui, secondo l’accusa, aveva avuto un rapporto con un quindicenne mentre un altro ragazzo più giovane riprendeva la scena.
“Una giustizia che ristabilisce la verità”
Nell’udienza del 29 ottobre 2025, però, la Corte d’Appello ha ribaltato tutto. I giudici hanno stabilito che “il fatto non costituisce reato”, ritenendo che il rapporto fosse consensuale e che la donna non avesse alcun ruolo attivo nella realizzazione o diffusione del video. Anzi, secondo la sentenza, sarebbe stata lei la vittima, poiché le immagini sarebbero state trasmesse in diretta su Instagram a sua insaputa.
L’assoluzione ha anche cancellato tutte le pene accessorie, tra cui l’interdizione dai pubblici uffici e il divieto di lavorare con i minori, permettendole quindi di tornare all’insegnamento.
La reazione di Daniela Casulli
Su Facebook, Casulli ha espresso sollievo e orgoglio per la decisione dei giudici: «La Corte d’Appello, con questa assoluzione piena, ha voluto ristabilire il valore della giustizia e della legalità, prendendo chiaramente le distanze da una gestione del processo che aveva mostrato gravi criticità», ha scritto. E ancora: «È una decisione che riafferma che a Bari la Giustizia esiste, che i principi della Costituzione e del Giusto Processo non sono parole astratte, ma garanzie concrete per ogni cittadino».
Una vicenda che ha diviso l’opinione pubblica, ma che per ora segna la fine di un lungo e controverso processo.


