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Nuova ombra dalla Russia, Putin svela il Poseidon: il super siluro nucleare che può scatenare uno tsunami radioattivo

Pubblicato: 30/10/2025 18:47

Dalle profondità degli oceani arriva una nuova ombra dalla Russia: il Poseidon, un super siluro a propulsione nucleare che, secondo il Cremlino, potrebbe stravolgere gli equilibri della deterrenza mondiale. Il nome, evocativo del dio greco dei mari, è oggi sinonimo di potenza e paura. Ieri, Vladimir Putin ha annunciato il primo test “completo” del sistema, confermando che il Poseidon è stato lanciato da un sottomarino vettore e ha attivato il proprio reattore nucleare in mare aperto. “Non esiste nulla di simile al mondo”, ha dichiarato il presidente russo, sottolineando che il siluro sarebbe in grado di eludere qualsiasi difesa antimissile.

Il super siluro Poseidon, un’arma senza precedenti

Conosciuto in ambito NATO come Kanyon, il Poseidon è una via di mezzo tra un siluro e un drone sottomarino autonomo, alimentato da un reattore nucleare miniaturizzato. Secondo quanto riportato dal Bulletin of the Atomic Scientists, misura circa 20 metri di lunghezza per 1,8 di diametro, pesa quasi 100 tonnellate e può viaggiare fino a 100 nodi, cioè 185 km/h, raggiungendo profondità di oltre 1.000 metri. Ma il dato più inquietante riguarda la sua autonomia, stimata in 10.000 chilometri, distanza sufficiente per colpire un continente dall’altro lato del pianeta. A bordo, una testata nucleare da diversi megatoni – secondo alcune fonti fino a 100 megatoni – gli conferirebbe una potenza distruttiva mai vista prima.

Il rischio di uno tsunami radioattivo

Gli esperti del Bulletin of the Atomic Scientists lo definiscono “un’arma apocalittica”. Un suo impiego contro una città costiera potrebbe generare uno tsunami radioattivo alto centinaia di metri, devastando intere aree e rendendole inabitabili per decenni. Gli analisti strategici avvertono che “il siluro Poseidon avrebbe il potenziale per devastare una città costiera, causare inondazioni radioattive e milioni di morti, polverizzando tutto ciò che incontra e trasformando intere zone in deserti senza vita”.

Ma la minaccia non è solo fisica. Il Poseidon introduce un nuovo elemento nella dottrina nucleare: la possibilità che un’arma atomica agisca senza intervento umano diretto, guidata da sistemi di intelligenza artificiale e controllo remoto. Un’evoluzione che preoccupa gli esperti per il rischio di errori, malfunzionamenti o attacchi informatici.

Un messaggio politico travestito da deterrente

Il Poseidon si inserisce nella lunga tradizione di armi sottomarine sovietiche, dai siluri T-5 e T-15 degli anni Cinquanta fino al sistema Perimeter (Dead Hand), pensato per garantire una rappresaglia automatica. Oggi, Putin lo presenta come risposta diretta al ritiro degli Stati Uniti dal Trattato ABM nel 2002, e come simbolo della nuova corsa agli armamenti che coinvolge Russia, Stati Uniti e Cina. Il super siluro sarà ospitato a bordo di sottomarini come il Belgorod e il futuro Khabarovsk, con una trentina di unità previste entro la fine del decennio. Tuttavia, molti analisti ritengono che il Poseidon sia più una mossa psicologica che una reale minaccia militare, un messaggio al mondo per ricordare che “la guerra atomica non è mai del tutto finita”.

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