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Salis, attacco furioso a Salvini sul ponte: “Ecco perché lo vuole davvero”

Pubblicato: 30/10/2025 12:04
Salis attacco Salvini ponte

Il dibattito sul Ponte sullo Stretto di Messina torna a infiammare il panorama politico italiano. Dopo lo stop temporaneo dell’iter amministrativo deciso dalla Corte dei Conti, le reazioni non si sono fatte attendere. La sospensione, motivata da questioni burocratiche e amministrative, ha alimentato lo scontro tra maggioranza e opposizione, mentre le motivazioni ufficiali saranno rese note entro 30 giorni.
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Tra le voci più critiche si distingue quella dell’europarlamentare Ilaria Salis, che ha puntato il dito contro l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni e il vicepremier Matteo Salvini, denunciando un progetto ideologico e distante dalle reali priorità della popolazione.

Il duro intervento di Ilaria Salis

Salis ha sottolineato come il Ponte sullo Stretto di Messina, pur voluto dall’Europa, sia «un’opera ideologica fortemente voluta dal governo ma non altrettanto dalla popolazione, che giustamente avverte ben altre priorità». L’europarlamentare ha criticato la disparità tra la visibilità di pochi manifestanti e il silenzio della maggioranza della cittadinanza: «Il riferimento è alle poche migliaia di persone che hanno manifestato ad agosto a fronte delle centinaia di migliaia che sono rimaste a casa ma, come sempre, la minoranza rumorosa assume un peso maggiore della maggioranza silenziosa».

Salis ha poi evidenziato le alternative per l’impiego delle risorse: «Quei 13,5 miliardi possono essere destinati a un vero Piano Casa, alla sanità, all’istruzione, al welfare, al trasporto locale, alla transizione industriale: insomma, alle vere urgenze del Paese». L’europarlamentare ha concluso il suo intervento con un chiaro invito al governo: «Con buona pace delle manie di grandezza di quel Salvini che, fino a poco tempo fa, reclamava i pieni poteri… Il governo accetti di fare un ragionevole passo indietro».

La posizione della maggioranza

Dal fronte della maggioranza, il vicepremier Salvini ha ribadito la volontà di proseguire con il progetto, definendolo «auspicato perfino dall’Europa, che regalerà sviluppo e migliaia di posti di lavoro da sud a nord». Il ministro delle Infrastrutture ha inoltre attaccato la Corte dei Conti: «Questa è la casta giudiziaria che vede il crollo del suo potere e del suo impero. E queste sono le sue ultime, disperate invasioni di campo».

Questa mattina, Salvini parteciperà a una riunione a Palazzo Chigi, convocata dal presidente Meloni, alla quale prenderà parte anche il collega vicepremier Antonio Tajani in collegamento, per discutere le soluzioni per far partire i lavori nonostante la sospensione temporanea.

Implicazioni politiche ed economiche

Il dibattito sul ponte mette in luce un contrasto tra visione politica e percezione pubblica. Da un lato, la maggioranza sottolinea gli effetti positivi in termini di posti di lavoro e sviluppo infrastrutturale; dall’altro, l’opposizione evidenzia i rischi legati ai costi e alla priorità di altre necessità sociali ed economiche. L’intervento di Salis rappresenta l’esempio più netto di questa critica, con un appello a destinare le risorse a settori percepiti come urgenti dalla popolazione.

Con le motivazioni della Corte dei Conti ancora attese, la vicenda del Ponte sullo Stretto di Messina resta al centro del dibattito politico, tra tensioni istituzionali e polemiche pubbliche. L’attenzione rimane alta su come il governo gestirà la sospensione e se le critiche dell’opposizione, rappresentate in maniera netta da Ilaria Salis, potranno influenzare il futuro del progetto.

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