
Era una sera qualunque, di quelle in cui le luci delle case si abbassano e il silenzio cerca di riprendersi le strade. Qualcuno stava preparando il giorno dopo, altri avevano già chiuso le finestre per lasciare fuori il vento freddo. Poi, improvvisa, una leggera vibrazione: un movimento sottile, breve, ma sufficiente a far sollevare lo sguardo e trattenere il respiro. Niente rumore, solo quella sensazione inconfondibile che arriva dal sottosuolo, come un richiamo antico.
Poco dopo, un altro tremore. E poi ancora. Alcuni non l’hanno avvertito, altri sono rimasti svegli per tutta la notte contando i secondi tra un movimento e il successivo, chiedendosi se sarebbe finita lì o se era solo l’inizio. Il territorio conosce già questo linguaggio, e ogni piccolo segnale rimette in moto la memoria di ciò che può essere.
Quattro lievi scosse di terremoto sono state registrate dall’Ingv tra Felino e Calestano. La prima è avvenuta alle 23.19 di ieri, con magnitudo 2.2 ed epicentro a 6 chilometri da Felino. Alle 23.24, poi alle 0.25 e 0.28, sono seguite altre tre scosse, tutte di magnitudo 2.3, con epicentro in prossimità di Calestano.
Non si segnalano danni né problemi alla popolazione, ma la notte è stata vissuta con attenzione e un filo di apprensione. I tecnici continuano a monitorare l’area per valutare l’evoluzione dello sciame sismico.


