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“Semplicemente vomitevole!”. Il gesto shock contro Parenzo che scatena l’ira del giornalista

Pubblicato: 30/10/2025 11:15
gesto shock contro Parenzo

La vicenda è esplosa sui social network quando David Parenzo, noto giornalista e conduttore televisivo, ha condiviso una fotografia che mostra una scritta offensiva nei suoi confronti sul muro del dipartimento di Scienze Politiche dell’Università La Sapienza di Roma. La frase, chiara e provocatoria, recitava: “Parenzo nazista”, un attacco che, secondo lo stesso giornalista, tocca corde profonde di memoria e sensibilità personale.

In un post pubblico, Parenzo ha commentato la vicenda con parole forti: “Mi segnalano questa scritta all’Universita’ La Sapienza, dipartimento Scienze Politiche. Per chi ha avuto una nonna in un campo di sterminio e’ semplicemente vomitevole. Vorrei incontrare gli idioti autori di questo schifo e spiegare loro che cos’è stata la Shoah”. La reazione immediata del pubblico è stata di solidarietà, con numerosi follower e colleghi che hanno condannato l’atto come gesto di antisemitismo e di violenza verbale ingiustificata.

Un episodio che scuote l’università

Non è la prima volta che episodi di questo tipo accadono in contesti accademici, ma la scelta del luogo – una delle più grandi università italiane – rende l’atto ancora più significativo e preoccupante. L’Università La Sapienza, fondata nel 1303 e da sempre polo culturale di riferimento, ha espresso in passato l’impegno contro qualsiasi forma di discriminazione e intolleranza, ma questa vicenda mette in luce come il problema dell’odio ideologico e della diffamazione sia purtroppo ancora presente anche negli ambienti educativi.

Secondo quanto riferito, la scritta è comparsa in un punto accessibile agli studenti e al personale del dipartimento, creando non solo indignazione ma anche preoccupazione per la sicurezza e il rispetto degli spazi accademici. La comunità universitaria ha già iniziato a mobilitarsi, segnalando l’episodio alle autorità competenti e chiedendo l’immediata rimozione del messaggio.

La reazione dei social e del mondo politico

Il post di David Parenzo ha scatenato una reazione immediata sui social, con migliaia di commenti di solidarietà e condanna. Molti utenti hanno definito l’episodio “vomitevole” e “inaccettabile”, sottolineando come gesti simili costituiscano una vera e propria offesa alla memoria della Shoah e a chi ha vissuto le persecuzioni.

Anche il mondo politico e culturale ha commentato la vicenda. Personalità del giornalismo, della politica e delle associazioni contro l’antisemitismo hanno condannato l’accaduto, ricordando come il rispetto della memoria storica sia un valore imprescindibile. L’episodio ha inoltre riaperto il dibattito sulla sicurezza e sull’educazione civile nelle università italiane, con particolare attenzione alla prevenzione di atti discriminatori.

Shoah e memoria storica al centro del dibattito

Il gesto nei confronti di Parenzo non riguarda solo un attacco personale: mette in discussione il ruolo della memoria storica e dell’educazione alla tolleranza. La Shoah, evento drammatico che ha segnato la storia del Novecento, continua a rappresentare un monito contro l’odio e la violenza ideologica. Episodi come questo dimostrano quanto sia importante mantenere attivi programmi di sensibilizzazione, lezioni e iniziative culturali che aiutino a comprendere le conseguenze dell’antisemitismo e della discriminazione.

Le indagini e la solidarietà istituzionale

Al momento, le autorità competenti stanno valutando le responsabilità per l’atto, mentre l’Università La Sapienza ha già annunciato provvedimenti per identificare i responsabili e prevenire il ripetersi di simili episodi. La solidarietà verso David Parenzo è stata immediata, con colleghi giornalisti, esponenti culturali e istituzionali che hanno sottolineato la gravità del gesto.

Questo episodio riporta al centro della cronaca la questione della sicurezza negli spazi pubblici e accademici, dell’educazione alla memoria e del rispetto reciproco. Gesti come la scritta contro Parenzo non sono solo atti di vandalismo: sono simboli di una cultura dell’odio che richiede attenzione, intervento educativo e risposte ferme da parte delle istituzioni.

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