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Caso Meredith, 18 anni dopo spunta un nome mai sentito: “È scappato all’estero dopo il delitto”

Pubblicato: 31/10/2025 20:02
Rudy Gede e Meredith Kercher

A diciotto anni di distanza dal brutale omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher a Perugia, il magistrato che all’epoca dei fatti coordinò le indagini, Giuliano Mignini, è tornato a far parlare del caso, rivelando un’informazione inedita e potenzialmente cruciale in un’intervista al quotidiano La Stampa. La sua dichiarazione introduce un elemento di profondo mistero in una vicenda giudiziaria già complessa e controversa.

Mignini ha rivelato di aver ricevuto da una “fonte che ritengo affidabile” il nome di un individuo mai preso in considerazione prima d’ora. Questa persona, secondo il racconto del magistrato, potrebbe essere implicata nell’omicidio e, fatto ancor più rilevante, sarebbe scappata all’estero pochi giorni dopo il delitto, avvenuto nella sera tra il primo e il 2 novembre del 2007. L’identità di questo individuo e le motivazioni della sua fuga non sono state divulgate, aggiungendo un nuovo tassello di incognita alla verità processuale.

La segnalazione alla Procura e il quadro giudiziario

Mignini ha prontamente dichiarato di avere segnalato questa nuova informazione alla Procura competente di Perugia. Tuttavia, al momento, la Procura non ha confermato l’apertura di nessun nuovo fascicolo sull’omicidio, il che significa che, per ora, la rivelazione non ha avuto un impatto immediato sul piano formale delle indagini.

Il panorama giudiziario sul delitto di Perugia rimane, dunque, quello definito dopo un lunghissimo e travagliato iter processuale. L’unico individuo la cui colpevolezza è stata stabilita in via definitiva per l’omicidio di Meredith Kercher è Rudy Guede, il quale ha scontato interamente la sua condanna a 16 anni di reclusione.

Le assoluzioni e la condanna per calunnia

Il ricordo delle nuove informazioni di Mignini riporta l’attenzione anche sulle figure di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, i quali sono stati assolti in via definitiva dall’accusa di omicidio al termine di un iter giudiziario che li ha visti a lungo coinvolti.

Amanda Knox ha, tuttavia, ricevuto una condanna definitiva per aver calunniato Patrick Lumumba, tirandolo in ballo nelle prime fasi delle indagini. Lumumba è risultato completamente estraneo all’omicidio. Nonostante la condanna per calunnia sia stata recentemente confermata, l’americana continua a professarsi innocente anche rispetto a quest’ultima accusa.

Tutti i protagonisti, escluso Rudy Guede, si sono sempre proclamati estranei al delitto che ha scosso la città di Perugia. La testimonianza di Mignini, pur non rappresentando un atto formale di riapertura delle indagini, introduce un elemento di potenziale revisione nella narrazione di uno dei casi di cronaca nera più discussi a livello internazionale.

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