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Giustizia, la battaglia si sposta in tv: la strategia del governo per vincere il referendum

Pubblicato: 01/11/2025 13:02

La riforma della giustizia entra nella sua fase più intensa. Dopo l’approvazione in quarta lettura, il centrodestra accelera: i forzisti si sono precipitati a Montecitorio per firmare la richiesta di referendum sulla separazione delle carriere, mentre Fratelli d’Italia e Lega si muoveranno tra lunedì e martedì. Tutto coordinato via chat, in una mobilitazione che somiglia a una campagna elettorale anticipata.

Il governo, che formalmente parla di un confronto “nel merito”, ha già scelto il campo mediatico come principale terreno di battaglia. Protagonista del primo affondo è Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e uomo di fiducia di Giorgia Meloni. Ospite di Bruno Vespa su Rai1, Mantovano ha ribaltato lo slogan del Pd sui pieni poteri: “I pieni poteri sono di chi blocca per via giudiziaria la politica sull’immigrazione o quella industriale”.

Il messaggio di Mantovano e la strategia di FI

L’ex magistrato ammette che la riforma “non è la bacchetta magica“, ma insiste che farà “prevalere il merito sull’appartenenza correntizia”. Per Mantovano, il sistema delle correnti giudiziarie arretrerà, e la maggiore efficienza potrà venire anche dal nuovo assetto disciplinare. Dietro le parole, però, si intravede la vera prossima mossa: riaprire il dossier sulla responsabilità civile dei magistrati, un tema caro a Forza Italia e rilanciato di recente da Marina Berlusconi. E per portare avanti questo “piano”, Giorgia Meloni potrà contare proprio sull’appoggio di due alleati importantissimi: i fratelli Marina e Piersilvio Berlusconi.

Nei prossimi mesi, spiegano fonti azzurre, la presidente di Fininvest potrebbe intervenire con dichiarazioni pubbliche a sostegno della campagna, senza però assumere il ruolo di testimonial. Il messaggio però resta esplicito: questa battaglia è anche una questione identitaria per il mondo berlusconiano.

FdI e Lega puntano sui talk show

Da via della Scrofa filtrano dati incoraggianti: secondo i sondaggi interni e una rilevazione Izi, il 70% degli italiani si dice favorevole alla riforma. Ma la sfida, spiegano i dirigenti di FdI, è trasformare il consenso “potenziale” in voti reali. Per questo la tv diventa l’arma principale.

Sono in preparazione duelli televisivi in serie fino alla fine di marzo. Il ministro Carlo Nordio è pronto a confrontarsi, ma solo con rappresentanti istituzionali come il presidente dell’Anm, Cesare Parodi. Possibile un primo faccia a faccia già la prossima settimana su Rai1. Intanto SkyTg24 lavora a un proprio format, e la Vigilanza Rai insieme all’Agcom sta definendo un regolamento speciale sulla par condicio.

Atreju, la mossa simbolica

Nella macchina organizzativa del centrodestra, Atreju sarà il teatro più visibile. La festa di Fratelli d’Italia, in programma sotto Castel Sant’Angelo dal 6 al 14 dicembre, ospiterà anche Cesare Parodi. Una presenza che avrebbe un peso politico non da poco: per la prima volta, il capo dell’Anm parteciperebbe a un evento di partito in piena campagna referendaria.

La decisione è stata già approvata dal vertice del partito, con il via libera di Giovanni Donzelli e Arianna Meloni. L’obiettivo è chiaro: spostare la battaglia sulla giustizia dal linguaggio tecnico delle toghe al terreno dell’opinione pubblica.

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