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“Centinaia di morti”, studenti italiani bloccati nel Paese: la notizia è appena arrivata!

Pubblicato: 02/11/2025 17:43

Un gruppo di persone, lontano da casa, si ritrova improvvisamente tagliato fuori dal mondo. I messaggi non passano, le chiamate cadono nel vuoto. Fuori dalla scuola che è diventata il loro rifugio, le strade sono vuote e dominate da un silenzio teso, interrotto solo dal rumore degli scontri che arrivano da lontano. A migliaia di chilometri di distanza, le famiglie consultano nervosamente i notiziari, attendendo un segnale, una conferma: stanno bene. È l’ansia che si scontra con la speranza, mentre un evento politico inaspettato trasforma un viaggio di solidarietà in un’esperienza di isolamento forzato.

Tensione in Tanzania: studenti italiani bloccati dopo le elezioni

Una delegazione di 31 persone, tra studenti, docenti e volontari di un istituto italiano, si trova bloccata in Tanzania a causa delle violente tensioni scoppiate nel Paese a seguito delle elezioni presidenziali. Si tratta di sedici ragazzi e quindici adulti, tutti provenienti dall’Istituto agrario “Lorenzo Gigli” di Rovato (Brescia), che erano impegnati in un progetto di scambio culturale e solidarietà nel villaggio di Dabaga, nella provincia di Iringa. Le famiglie in Italia stanno vivendo ore di ansia, ma le notizie che arrivano, sebbene frammentarie a causa del blocco delle comunicazioni, sono rassicuranti: il gruppo è al sicuro e le istituzioni italiane sono mobilitate.

Scontri post-elettorali e misure restrittive

Il gruppo era arrivato in Tanzania da pochi giorni, accolto dal missionario frate Paolo Boldrini, quando la situazione politica è precipitata. Nel Paese sono esplosi scontri e proteste in seguito alla rielezione della presidente Samia Suluhu Hassan.

A Dar es Salaam, migliaia di manifestanti sono scesi in piazza denunciando presunti brogli e subendo repressioni. La tensione è sfociata in disordini che hanno portato a misure eccezionali da parte del governo: l’aeroporto internazionale è stato temporaneamente chiuso, diversi edifici pubblici sono stati dati alle fiamme ed è stato imposto il coprifuoco e il blocco di internet.

La situazione del gruppo italiano: “Stanno bene, ma non possono muoversi”

Nonostante il clima di tensione generale, la delegazione italiana è al sicuro nel villaggio di Dabaga. Il presidente dell’associazione In Viaggio con Fede, Daniele Porrino, che sostiene il progetto, ha confermato di aver ricevuto sms rassicuranti dalla professoressa Miriam Bersini.

Il messaggio principale è che tutti “stanno bene e restano nella scuola, dove continuano le attività previste”. Le difficoltà principali sono legate alla logistica e alle comunicazioni: c’è assenza di connessione internet e difficoltà negli spostamenti a causa delle restrizioni imposte. Nonostante tutto, il gruppo ha mantenuto la calma, tanto che “ieri sera hanno persino preparato la pizza tutti insieme”, come segno di serenità e normalità forzata.

L’intervento delle Istituzioni e il rientro Previsto

La dirigente dell’Istituto “Gigli”, Anna Di Domenico, ha confermato che la situazione è seguita attivamente dalle autorità italiane: la Farnesina, l’Ambasciata italiana a Dar es Salaam e l’Unità di Crisi sono in contatto e stanno monitorando gli sviluppi.

La scuola ha voluto tranquillizzare i genitori: “La situazione è sotto controllo. I nostri studenti sono in un’area tranquilla, lontana dagli scontri“. Le istituzioni hanno dato l’indicazione di non effettuare spostamenti finché non sarà ripristinata la sicurezza. Il rientro della delegazione a Rovato resta, al momento, fissato per l’11 novembre, salvo ulteriori evoluzioni dello scenario politico tanzaniano. Il progetto in corso, giunto alla sua terza edizione, è denominato “Tanzania – In viaggio tra formazione e solidarietà” e unisce formazione, sport e volontariato in memoria di un ex alunno scomparso.

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