
Il Ministero della Salute ha emesso un allarme alimentare di fondamentale importanza per la tutela della salute pubblica, disponendo l’immediato richiamo dal commercio di specifici lotti di uova fresche biologiche a causa di un potenziale e grave rischio microbiologico. Il pericolo individuato, che ha portato al ritiro precauzionale del prodotto dagli scaffali, è la sospetta contaminazione da salmonella.
Questo richiamo, uno dei tanti che periodicamente vengono disposti a garanzia della sicurezza dei consumatori, riguarda in particolare le uova commercializzate a marchio “L’uovo d’oro” e ha generato due distinti avvisi pubblicati sul portale ufficiale del Ministero dedicato alle allerte alimentari e ai richiami. La celerità e la cautela nell’applicazione di queste misure sono essenziali per prevenire la diffusione di tossinfezioni alimentari.
I prodotti e i lotti interessati dal ritiro
Il richiamo riguarda specificatamente le uova fresche biologiche di Categoria A vendute con il marchio “L’uovo d’oro”. L’azienda produttrice è la “L’uovo d’oro s.r.l. società agricola unipersonale”, che produce il prodotto nel proprio stabilimento di campagna, situato nella provincia di Salerno. Sebbene si tratti dello stesso prodotto e dello stesso lotto di produzione, gli avvisi di richiamo sono due perché interessano due diversi formati di confezione: quella da due uova e quella da sei uova. La massima attenzione deve essere posta nell’identificazione dei lotti. Sono coinvolte tutte le confezioni le cui date di scadenza vanno dal 12 novembre fino al 26 novembre. Un ulteriore elemento identificativo cruciale, che si trova stampigliato direttamente sul guscio di ogni uovo, è il codice stalla “0IT022SA378”.
Il motivo del richiamo: Salmonella enteritidis
Il provvedimento di richiamo, sebbene datato 31 ottobre e pubblicato il giorno successivo, è scattato per scopo cautelativo su iniziativa del produttore stesso. La ragione del ritiro è la sospetta contaminazione da Salmonella sub. enterica Sier Enteritidis. Questo batterio è l’agente eziologico di una delle infezioni più comuni veicolate dagli alimenti, la gastroenterite. È bene ricordare che le salmonelle non tifoidee sono responsabili di oltre la metà del totale delle infezioni gastrointestinali e rappresentano una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato, con manifestazioni cliniche che interessano prevalentemente l’apparato gastroenterico. La presenza di questo sierotipo specifico di salmonella nelle uova costituisce un rischio diretto per la salute del consumatore, giustificando la necessità di un richiamo immediato e generalizzato.
Le indicazioni per i consumatori
A seguito della pubblicazione degli avvisi, le confezioni di uova fresche biologiche interessate sono state già avviate al ritiro dagli scaffali dei supermercati e dei negozi. Tuttavia, per tutti quei consumatori che avessero già acquistato il prodotto prima del ritiro ufficiale, il Ministero e l’operatore hanno diffuso una precisa e perentoria indicazione: è assolutamente vietato consumare le uova appartenenti ai lotti sopra indicati. Per tutelare la propria salute ed evitare il rischio di infezione, i consumatori sono pregati di restituire le confezioni al punto vendita in cui sono state acquistate. Questo gesto, benché semplice, è cruciale per interrompere la catena di potenziale contagio e garantire l’efficacia del richiamo precauzionale disposto per ragioni di sanità pubblica.


