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“La mia vita è finita”. Sopravvive al disastro aereo ma perde tutto: le sue parole, terribili 

Pubblicato: 03/11/2025 14:52

Il 3 novembre 2025, l’Agenzia Giornalistica Italia (AGI) ha pubblicato il drammatico racconto di Viswashkumar Ramesh, l’unico sopravvissuto al disastro aereo dell’Air India avvenuto nel giugno precedente. La sua storia non è solo un resoconto di una miracolosa scampata alla morte, ma anche un profondo spaccato sulle conseguenze devastanti e a lungo termine che un tale evento può lasciare sulla vita di una persona.

Ramesh, riconosciuto da lui stesso come “l’uomo più fortunato del mondo”, si trova ora a confrontarsi con una realtà completamente stravolta, avendo perso non solo il lavoro, ma anche la presenza affettiva del fratello e la sua stessa serenità familiare.

Il miracolo della sopravvivenza

Le immagini di Viswashkumar Ramesh che, solo e indenne, si allontanava dai rottami dell’aereo avvolti dalle fiamme, hanno rapidamente fatto il giro del mondo, trasformandolo in un simbolo vivente della casualità del destino. La sua salvezza è stata attribuita a una singolare coincidenza: era seduto al posto “11A”, posizionato fortunatamente accanto a una porta di emergenza. Questa circostanza gli ha permesso di uscire in tempo e salvarsi, rendendo il suo posto un oggetto di approfondite indagini e studio per comprendere le dinamiche di sopravvivenza in un disastro aereo. Il 39enne di Leicester ha espresso il suo stupore, affermando alla BBC News: “Sono solo io a esser sopravvissuto. Non ci credo. È un miracolo”.

L’impatto devastante sulla vita

Nonostante la miracolosa sopravvivenza fisica, l’impatto di questa terribile esperienza sulla vita di Ramesh è stato mentalmente ed emotivamente schiacciante. Tornato nella sua casa di Leicester, ha sviluppato un grave disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Questo lo ha reso incapace di comunicare e interagire con la moglie e il figlio di soli quattro anni. Descrivendo la sua condizione attuale, Ramesh ha rivelato il suo profondo isolamento: “Me ne sto seduto nella mia stanza da solo, senza parlare con mia moglie, né con mio figlio. Mi piace semplicemente stare solo in casa”. La solitudine è acuita dalla perdita del fratello, descritto come la sua “spina dorsale”, lasciandolo con la dolorosa consapevolezza di essere “solo” al mondo. Questo dramma personale si somma a un lutto recente, con la madre di Ramesh deceduta solo quattro mesi prima dell’intervista. “Penso tutta la notte” ha aggiunto, evidenziando il tormento interiore e la difficoltà a superare il trauma.

Conseguenze fisiche e professionali

Le ferite riportate nell’incidente non sono solo psicologiche. Ramesh continua a soffrire di forti dolori che interessano la gamba, la spalla, il ginocchio e la schiena. Queste lesioni fisiche gli hanno impedito di riprendere la sua vita normale, rendendolo incapace di lavorare o di guidare dopo la tragedia. Il danno non si è limitato alla sua persona: l’attività di famiglia, un’azienda di pesca che gestiva con il fratello a Diu, in India, è andata fallita in seguito all’incidente e alla conseguente assenza dei suoi pilastri operativi.

La battaglia per il sostegno e il risarcimento

A Viswashkumar Ramesh è stato diagnosticato il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) mentre era ancora ricoverato in un ospedale indiano. Nonostante la gravità della sua condizione, i suoi avvocati hanno denunciato che, da quando è tornato a casa in Inghilterra, non ha ricevuto alcuna cura medica adeguata per affrontare il trauma. I suoi legali lo hanno descritto come un uomo “perso e distrutto”, con un lungo percorso di recupero da affrontare. Hanno quindi chiesto un incontro diretto con i dirigenti di Air India per discutere un sostegno appropriato.

Air India ha offerto un risarcimento provvisorio di 21.500 sterline, che è stato accettato. Tuttavia, i consulenti di Ramesh hanno chiarito che tale somma è assolutamente insufficiente a coprire le sue esigenze immediate e future, specialmente considerando il fallimento dell’attività di famiglia e la sua incapacità lavorativa. L’atteggiamento della compagnia aerea è stato criticato: l’avvocato della famiglia ha rivelato che la richiesta di un incontro, avanzata per ben tre volte, è stata “ignorata o respinta”. La decisione di rilasciare interviste ai media è stata l’ultima risorsa per la famiglia per riproporre questo appello, stavolta pubblicamente, per la quarta volta.

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