
Momenti di intensa spiritualità hanno segnato la giornata di Papa Leone XIV, che nel pomeriggio si è recato “a sorpresa” presso la Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Qui, il Pontefice si è raccolto in silenzio per alcuni minuti di preghiera sulla tomba di Papa Francesco, il suo predecessore, scomparso meno di un anno fa. L’immagine del Santo Padre in raccoglimento ha commosso i presenti e il gesto è stato interpretato come un segno di profondo rispetto e continuità spirituale con il pontificato precedente. Dopo aver reso omaggio al suo predecessore, Leone XIV si è fermato anche davanti all’icona della Vergine Salus Populi Romani, una delle immagini mariane più venerate della cristianità, conservata proprio all’interno della Basilica.

Il cammino verso Castel Gandolfo
Concluso il momento di preghiera, il Pontefice ha proseguito il suo viaggio verso Castel Gandolfo, residenza pontificia immersa nei colli romani, dove si è ritirato per alcune ore di meditazione personale. Il gesto del Papa, pur non annunciato, rientra nel suo stile sobrio e profondamente legato alla dimensione spirituale, come già dimostrato in altre occasioni. Solo il giorno precedente, il 2 novembre, Leone XIV aveva visitato le Grotte Vaticane nella Basilica di San Pietro, dove si trovano le sepolture di molti pontefici, per rendere omaggio ai suoi predecessori nel giorno dedicato alla commemorazione dei defunti. La visita alle tombe papali è un rito carico di significato, che sottolinea la continuità della Chiesa e il legame spirituale tra chi guida oggi e chi ha guidato in passato la comunità cattolica.
La messa in suffragio dei cardinali e vescovi scomparsi
In mattinata, Papa Leone XIV aveva presieduto nella Basilica di San Pietro una messa in suffragio dei cardinali e dei vescovi deceduti nell’ultimo anno, un appuntamento tradizionale che si celebra ogni novembre per ricordare i pastori della Chiesa tornati alla casa del Padre. Durante l’omelia, il Pontefice aveva invitato i fedeli a “non dimenticare mai che la fede si nutre anche della memoria”, ricordando come la preghiera per i defunti rappresenti “un gesto di amore che unisce cielo e terra”. Il Papa, con voce commossa, aveva infine aggiunto che “la morte non spegne la speranza, ma la trasforma nella certezza della vita eterna”, parole che hanno risuonato come un messaggio di conforto per i fedeli e per tutta la comunità ecclesiale.

