
Nel pieno delle ore di tensione dopo il crollo che ha travolto diversi operai, Matteo Salvini ha scelto di rivolgere un appello alla calma e al rispetto. Ospite di “5 minuti” con Bruno Vespa, il vicepremier e ministro ha dichiarato: “Quando c’è ancora un operaio sotto le macerie, ci sono feriti, diciamo che bisogna star vicino ai soccorritori, portare silenzio e rispetto”. Parole che invitano a sospendere ogni tipo di polemica mentre i soccorritori continuano a lavorare tra le macerie. Il leader della Lega ha spiegato che, in momenti come questo, “non serve parlare di politica o attaccarsi a vicenda, ma stringersi attorno a chi rischia la vita per salvare altre vite”.
Il tema dell’Ucraina e la posizione di Salvini
Durante l’intervista, Salvini ha toccato anche il tema della guerra tra Russia e Ucraina, ribadendo la sua contrarietà a un impegno economico prolungato da parte dell’Italia: “Di politica estera parleremo domani, sicuramente mettere fine alla guerra tra Russia ed Ucraina, come proposto da Trump, è una priorità e sicuramente non possiamo mandare per 50 anni soldi all’Ucraina”. Un’affermazione che riaccende il dibattito interno e internazionale, con Salvini che si schiera apertamente per una soluzione diplomatica immediata, allineandosi alle recenti proposte dell’ex presidente americano.
La replica durissima di Calenda
Non si è fatta attendere la risposta di Carlo Calenda, leader di Azione, che sui social ha lanciato un attacco frontale al vicepremier. “Caro Matteo Salvini, non riesci a condannare i tuoi sodali russi neppure quando speculano sulle tragedie e ne augurano ancora al Paese che dovresti rappresentare. Sei una vergogna nazionale”, ha scritto in un post diventato virale in poche ore. Calenda accusa Salvini di non prendere le distanze in modo netto dalle posizioni di Mosca e di non mostrare solidarietà verso le vittime italiane delle tragedie più recenti.
Un botta e risposta destinato a far discutere
Le parole di entrambi i politici hanno acceso un acceso dibattito, con commenti divisi anche all’interno della maggioranza. Da una parte chi difende la richiesta di “rispetto e silenzio” del leader leghista, dall’altra chi lo accusa di spostare l’attenzione su temi esteri in un momento di lutto nazionale. Un confronto che, ancora una volta, dimostra quanto fragile sia il confine tra politica e sensibilità umana di fronte alla tragedia.


