Vai al contenuto

Donna accoltellata a Milano, Vincenzo Lanni confessa tutto: “Perché ho accoltellato Anna Laura Valsecchi”

Pubblicato: 04/11/2025 07:59

Aveva già colpito dieci anni fa, in modo quasi identico. Vincenzo Lanni, oggi 59enne, originario di Bergamo, ex programmatore informatico, era già stato arrestato nel 2015 per aver accoltellato due anziani senza motivo a Villa di Serio e Alzano Lombardo. All’epoca, ai magistrati aveva detto di aver agito come reazione “al profondo stato di frustrazione che provava per la sua vita”, che giudicava “fallimentare”. Aveva anche confessato che, se non fosse stato fermato, “avrebbe ucciso delle donne”. Un proposito che lunedì mattina ha cercato di portare a termine, quando ha colpito con un coltello una manager di 43 anni in piazza Gae Aulenti, nel cuore di Milano.

La confessione: rabbia verso il potere economico

Durante l’interrogatorio notturno condotto dalla pm Maria Cristina Ria, Vincenzo Lanni ha ricostruito l’aggressione con una lucidità che ha impressionato gli inquirenti. L’uomo ha ribadito ai magistrati di aver scelto la vittima “a caso”, senza alcuna conoscenza pregressa o rancore personale. La sua intenzione era quella di colpire “un simbolo del potere economico” e “il contesto che rappresentava“, in una vera e propria manifestazione di rabbia e insofferenza verso il sistema. Questa frustrazione, a suo dire, sarebbe maturata negli ultimi anni, in particolare dopo un licenziamento subito da un’azienda di programmazione informatica dieci anni fa. “Da allora – avrebbe spiegato – mi sento escluso dal mondo del lavoro e dimenticato dalla società“. Le dichiarazioni di Lanni e la reale portata della premeditazione sono ora oggetto di verifica da parte della Procura di Milano.

Le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo hanno confermato che l’aggressione è stata totalmente casuale, senza legami di rancore o conoscenze preesistenti tra aggressore e vittima. Anna Laura Valsecchi lavorava in un ufficio del palazzo Unicredit, sede anche di Finlombarda, e la sua presenza in piazza Gae Aulenti, con i suoi grattacieli e uffici, è stata definita un “fattore estemporaneo”. Lanni ha agito senza un piano specifico, se non quello di colpire in un’area affollata e rappresentativa della modernità economica milanese. L’aggressione è avvenuta poco dopo le nove del mattino. Lanni si è avvicinato alle spalle, ha colpito con un solo fendente, ha lasciato cadere il coltello ed è fuggito tra la folla. Il marito della vittima, avvisato al telefono da una donna che aveva soccorso la moglie, ha raccontato i momenti drammatici: “Quando sono arrivato – ha spiegato – era ancora lì, cosciente, con il coltello conficcato nella schiena“. L’aggressore è stato fermato ore dopo nella zona sud della città, grazie alle immagini delle telecamere e alla collaborazione di alcuni cittadini, dopo aver abbandonato la giacca usata per il crimine.

“L’ha già fatto”: la chiamata che ha incastrato Lanni

Lanni era stato recentemente allontanato da una comunità di recupero nel Varesotto — sono in corso verifiche sui motivi — e si nascondeva in un albergo vicino alla stazione Centrale. È stato rintracciato nella stanza 106 grazie alla segnalazione della sorella gemella, che lo ha riconosciuto nei fotogrammi diffusi dai carabinieri nel tardo pomeriggio. “È lui, l’ho riconosciuto. L’ha già fatto”, ha detto la donna ai militari. Quando gli agenti sono entrati nella stanza, indossava ancora gli stessi abiti del giorno dell’aggressione: un giubbotto blu e azzurro, pantaloni neri e scarpe da ginnastica. In mano, una vistosa borsa verde fosforescente, identica a quella ripresa dalle telecamere della piazza.

Le indagini e i precedenti

Anche nel 2015 le telecamere furono decisive per identificarlo: una bibliotecaria di Alzano Lombardo lo riconobbe nei filmati dopo un’aggressione a una jogger. In quel caso i due pensionati accoltellati sopravvissero, colpiti con una lama di 23 centimetri. Circostanze simili a quelle di lunedì, quando la manager di Finlombarda è stata raggiunta da una coltellata alla schiena mentre camminava, senza che l’uomo le rivolgesse parola. La donna, 43 anni, è stata soccorsa e trasportata in ospedale, dove è tuttora ricoverata ma non in pericolo di vita.

Una mente instabile e pericolosa

Già dieci anni fa una perizia psichiatrica aveva diagnosticato in Lanni un disturbo schizoide di personalità. I giudici lo avevano ritenuto parzialmente capace di intendere e volere, ma comunque “socialmente pericoloso”. Dopo la condanna a otto anni di carcere e tre in una struttura psichiatrica, era stato trasferito nella comunità “4Exodus” per un percorso di reinserimento, da cui però era stato espulso pochi giorni prima del nuovo attacco per “comportamenti aggressivi e non conformi alle regole”.

Ora l’uomo si trova in custodia, accusato di tentato omicidio. Gli investigatori escludono qualsiasi legame tra lui e la vittima: un’aggressione casuale, brutale e incomprensibile, come già dieci anni fa.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 04/11/2025 11:16

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure