
Il mondo del calcio italiano perde uno dei suoi volti più amati e discreti, un uomo che ha dedicato la vita allo sport e alla formazione dei giovani talenti. Figura storica legata a una delle famiglie più iconiche del pallone, ha incarnato i valori di dedizione, rispetto e passione che hanno reso grande la tradizione calcistica italiana. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo non solo nei cuori dei tifosi, ma anche in quelli di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare al suo fianco.
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La notizia della sua morte ha commosso l’intero panorama sportivo, toccando in modo particolare l’ambiente che lo aveva visto crescere, sia come calciatore che come allenatore. Nella sua lunga carriera, ha saputo trasmettere la sua esperienza alle nuove generazioni, lasciando un’eredità fatta di insegnamenti, amore per il gioco e umanità.
Addio ad Attilio Maldera, cuore rossonero
È morto Attilio Maldera, ex difensore e allenatore del Milan, all’età di 76 anni. Il decesso è avvenuto improvvisamente la mattina del 4 novembre, lasciando nello sconforto la grande famiglia rossonera e la città di Corato, suo luogo d’origine. Maldera era parte di una dinastia calcistica storica, che comprendeva anche i fratelli Luigi “Gino” (Maldera I) e Aldo (Maldera III), entrambi scomparsi negli anni scorsi.
Nato il 18 aprile 1949 a Corato, in provincia di Bari, Attilio era conosciuto come Maldera II, per distinguerlo dai fratelli. Cresciuto nelle giovanili del Milan, vestì la maglia rossonera per cinque stagioni, dal 1965 al 1970, prima di proseguire la carriera con Cesena, Alessandria, Bari e Sant’Angelo.
L’impegno da tecnico e l’amore per i giovani
Dopo il ritiro, avvenuto nel 1979, Maldera tornò al Milan come allenatore delle squadre giovanili, contribuendo a formare molti dei talenti che avrebbero vestito la maglia rossonera negli anni successivi. In una nota ufficiale, il club ha scritto: «La gloriosa famiglia rossonera dei Maldera ha perso Attilio. Come i suoi fratelli Gino e Aldo, ha amato il Milan per tutta la vita. Difensore sul campo, ma anche allenatore delle giovanili: di lui conserveremo un ricordo importante e sincero».
Il cordoglio di Corato
Il dolore è grande anche nella sua Corato, dove era molto legato ai familiari e ai cugini. Il suo ritorno era atteso per la cerimonia di intitolazione di una strada dedicata al fratello Aldo, nei pressi dello stadio comunale.
Il ricordo di Attilio Maldera unisce oggi Milano e la Puglia in un unico abbraccio di affetto e riconoscenza. Un uomo di calcio, un maestro di vita e un simbolo di lealtà sportiva, la cui eredità rimarrà viva nel cuore dei tifosi e di chi ha condiviso con lui la passione per il pallone.


