
L’ex generale dei Carabinieri e leader dei gilet arancioni, Antonio Pappalardo, ha formalmente richiesto un milione di euro di risarcimento a Giuseppe Cruciani e David Parenzo, conduttori della trasmissione radiofonica La Zanzara. L’incontro tra le parti si è svolto oggi presso l’ufficio di mediazione di Alfonso Lanfranconi a Milano, come spiegato in una nota ufficiale diffusa dallo stesso Pappalardo.
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Secondo l’ex generale, i conduttori della trasmissione lo avrebbero offeso definendolo «una testa di cazzo internazionale» e mettendo in dubbio la sua carriera musicale. In particolare, Cruciani e Parenzo avrebbero affermato che Pappalardo mentiva quando diceva di essere compositore, sostenendo che le sue opere non erano mai state eseguite e che potevano essere ascoltate solo da sordomuti.
Le opere musicali e la difesa di Pappalardo
Nella stessa nota, Pappalardo sottolinea la gravità delle affermazioni, in quanto avrebbero fatto apparire il generale come un volgare mentitore che si mette in mostra senza ragione. A difesa della propria reputazione, Pappalardo ha presentato al mediatore alcuni video e documenti attestanti la reale esecuzione delle sue opere in importanti teatri e basiliche italiane e internazionali.

Tra le composizioni più rilevanti spicca l’oratorio “Petros eni”, destinato a soli, coro e orchestra, diretto dal maestro Alberto Veronesi con solisti di fama internazionale. L’opera è stata eseguita il 9 luglio 2006 nella Basilica di San Pietro, nell’Aula delle Benedizioni, un luogo riservato a eventi musicali di eccezionale prestigio, precedentemente accessibile solo alla Messa da Requiem di Mozart e alla Messa solenne di Beethoven. L’oratorio era stato commissionato due anni prima al maestro Pappalardo dal Cardinale Francesco Marchisano, all’epoca Ministro dei Beni culturali del Vaticano, come riconoscimento delle sue doti musicali, per trasporre in note ciò che Michelangelo Buonarroti aveva realizzato in pietra cinquecento anni prima.
Il progetto benefico legato al risarcimento
Oltre alla richiesta di risarcimento per i presunti danni d’immagine, Pappalardo ha annunciato che l’importo richiesto di un milione di euro sarà destinato alla costituzione di una “Accademia delle Belle Arti” in Burkina Faso. L’obiettivo del progetto è promuovere l’insegnamento della musica, canto, pittura, scultura, danza e recitazione ai giovani del paese, favorendo al contempo un clima di dialogo e distensione tra culture cristiane e islamiche.
Reazioni e implicazioni legali
La vicenda, che unisce il mondo della radio satirica alle affermazioni di un personaggio noto per la sua carriera militare e politica, mette in luce i confini tra libertà di satira e tutela della reputazione personale. La mediazione di Alfonso Lanfranconi a Milano sarà fondamentale per stabilire se vi siano gli estremi per un accordo tra le parti o se la vicenda dovrà proseguire nelle sedi giudiziarie.

La strategia legale di Pappalardo, supportata dall’avvocato Daniel Monni, punta a dimostrare che le affermazioni di Cruciani e Parenzo non solo hanno offeso la sua persona, ma hanno anche leso la sua credibilità artistica, arrecando danni materiali e morali significativi.
Con questo passo, l’ex generale conferma la sua determinazione a tutelare non solo la propria immagine, ma anche il valore delle opere musicali riconosciute a livello nazionale e internazionale, ribadendo come la difesa della reputazione possa essere strettamente legata a iniziative culturali e di solidarietà.


