
Massimo Giletti torna al centro dell’attenzione e lo fa con una puntata di Lo Stato delle Cose che ha rimesso sotto i riflettori il caso Garlasco. Durante la diretta di lunedì 3 novembre, il conduttore di Rai 3 ha aperto la serata con un servizio che ha scosso l’opinione pubblica, puntando l’obiettivo sulla famiglia Sempio, legata all’indagine sulla morte di Chiara Poggi.
Nel filmato, gli inviati del programma hanno cercato di ottenere una dichiarazione da Giuseppe Sempio, padre di Andrea, oggi indagato dalla Procura di Brescia per corruzione e presunti legami con la riapertura del fascicolo sull’omicidio. Ma l’incontro non è andato come previsto: il padre si è rifiutato di rispondere, mentre la moglie, Daniela Ferrari, ha reagito riprendendo a sua volta l’inviato con il cellulare.
La reazione di Giletti in diretta
Un gesto che ha fatto scattare l’immediata reazione di Giletti in studio, visibilmente contrariato. “Vorrei capire come mai con noi non parlano mai, ma parlano sempre e solo con un certo tipo di programmi”, ha commentato il conduttore. “È una roba curiosa. E adesso ci filmano pure”.
Un’uscita amara che sembra riferirsi a quei format televisivi che, negli ultimi mesi, hanno dato spazio alla famiglia Sempio con un tono più accomodante. Giletti, invece, difende il suo approccio d’inchiesta, diretto e senza filtri, e non nasconde la frustrazione per il silenzio della famiglia nei confronti della sua trasmissione.

Un confronto acceso sul caso Garlasco
Nel corso della puntata, il giornalista ha interpellato anche l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi. A lui Giletti ha chiesto se sia credibile che l’ipotetico sistema corruttivo sotto indagine a Brescia possa essere opera di una sola persona. L’avvocato ha risposto con una frase enigmatica: “I soldi partono, arrivano, ma spesso transitano”. Giletti, con tono ironico, ha chiuso: “Transitano, ma dove non lo so”.
Intanto, sul fronte giudiziario, la situazione si fa sempre più complessa. I carabinieri del Nucleo investigativo di Milano avrebbero chiesto di ampliare il quadro delle indagini, includendo ipotesi di reati gravi come terrorismo internazionale, mafia o stragi: una prospettiva che, per quanto estrema, mira a esplorare ogni possibile collegamento con reti più ampie e oscure.

Un intreccio tra giustizia e televisione
Secondo l’ipotesi accusatoria, il nodo centrale resta la presunta corruzione dell’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, che nel 2017 avrebbe favorito Andrea Sempio per attenuare la sua posizione nelle nuove analisi genetiche. Se tale ricostruzione fosse confermata, anche il padre Giuseppe sarebbe coinvolto come presunto corruttore.
Mentre le indagini proseguono e l’attenzione mediatica cresce, Giletti non arretra. La sua battaglia giornalistica sul caso Garlasco continua a intrecciare verità giudiziaria, tensioni televisive e il diritto, mai semplice, di raccontare una storia che ancora oggi divide l’Italia.



