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“Il prof è morto”: la scoperta che chiude due anni di mistero e dolore

Pubblicato: 04/11/2025 11:17
Prof Morto

Dopo oltre due anni di speranze, appelli e ricerche, la scomparsa del professore di Cadoneghe ha trovato una conclusione tragica. Nella mattinata di lunedì 3 novembre, durante un intervento di pulizia tra la ferrovia e l’Ecocentro di via Garibaldi, a Peraga di Vigonza, alcuni operatori di Rete Ferroviaria Italiana hanno fatto una scoperta sconvolgente: tra la vegetazione si trovavano i resti di un corpo umano. Poco dopo, grazie ad alcuni effetti personali, è arrivata la conferma più temuta: si trattava proprio del **professore scomparso nel marzo 2023**.

La zona è stata immediatamente isolata. Polfer, Scientifica, medico legale e vigili del fuoco hanno avviato i rilievi. Tra gli oggetti ritrovati accanto ai resti c’erano una scarpa, una collanina, la fede nuziale e un orologio: dettagli che non lasciavano dubbi sull’identità. Il riconoscimento ufficiale è poi arrivato dai familiari, ponendo fine a un’attesa segnata dall’angoscia.

Una scoperta che scuote due comunità

Valter Figallo, 74 anni, era un insegnante amatissimo a Cadoneghe. Aveva dedicato la vita alla scuola e ai suoi studenti, diventando un punto di riferimento per molti. Nel marzo 2023 era uscito per una passeggiata lungo l’argine del Brenta, ma non aveva più fatto ritorno. Soffriva di una forma di **demenza fronto-temporale** che ne comprometteva la lucidità, rendendo plausibile un allontanamento disorientato. Nonostante le ricerche di vigili del fuoco, protezione civile e volontari, di lui non si era trovata traccia.

Il pubblico ministero ha disposto l’autopsia presso l’Istituto di medicina legale di Padova per accertare cause e tempi del decesso. Al momento, la pista più probabile resta quella di un **incidente**: il docente potrebbe essere caduto nella scarpata vicino ai binari o essere stato urtato da un treno. Tuttavia, gli inquirenti mantengono aperte tutte le ipotesi fino agli esiti dell’esame medico-legale.

“Mai avremmo immaginato una scoperta così tragica”

La scoperta ha profondamente colpito le comunità di Vigonza e Cadoneghe, dove Figallo era conosciuto come uomo gentile e amante della cultura. Sul posto è arrivato anche il sindaco di Vigonza, Gianmaria Boscaro, che ha dichiarato: “Mai avremmo immaginato una scoperta così tragica”. L’area del ritrovamento era stata oggetto di lavori di pulizia dopo anni di richieste, proprio per rendere accessibile quella zona marginale e invasa dalla vegetazione.

La notizia è giunta alla moglie, Rosanna Canton, attraverso la telefonata del figlio. “Sentivo che non era più vivo, ma sapere che l’hanno trovato è comunque uno choc”, ha raccontato. Accanto ai resti, gli operatori hanno ritrovato la fede, un pendente a forma di cuore e una piccola pietra: simboli di un legame che il tempo non ha potuto spezzare.

Un addio che chiude un lungo cerchio

Con l’autopsia e il rilascio della salma, la famiglia potrà finalmente celebrare il funerale. Dopo oltre due anni di silenzio, dolore e speranze infrante, la moglie ha pronunciato parole di toccante serenità: “Si è chiuso un cerchio. Ora potremo dargli un luogo in cui portare un fiore”. Una frase che racchiude il peso dell’attesa e la pace ritrovata di chi, dopo tanto cercare, può finalmente dire addio.

Il caso, seguito anche da **Chi l’ha visto**, resta un monito di quanto la memoria e la speranza possano resistere nel tempo, anche di fronte all’incertezza più dura. Una storia che, pur nel dolore, restituisce dignità e chiusura a una famiglia e a un’intera comunità.

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