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“Dispersi 7 italiani”. Il drammatico annuncio, in corso le ricerche disperate

Pubblicato: 05/11/2025 14:17

Sono sette gli italiani dispersi in Nepal, mentre è stato purtroppo confermato il decesso di altri tre connazionali impegnati in spedizioni alpinistiche sull’Himalaya. Lo ha comunicato la Farnesina in una nota ufficiale, descrivendo una situazione “drammatica e in continua evoluzione”. Le vittime identificate sono Alessandro Caputo, Stefano Farronato e Paolo Cocco, tutti coinvolti nelle operazioni di salita tra il Manaslu Peak e il Monte Yalung Ri.

Secondo quanto riferito dal Ministero degli Esteri, le salme di Caputo e Farronato sono state recuperate nell’area del Manaslu, mentre quella di Cocco è stata trasferita all’ospedale per stranieri di Kathmandu. “Non si ha al momento notizia di altri sette italiani, tra cui Marco Di Marcello e Markus Kirchler, entrambi dispersi nella zona di Yalung Ri”, ha precisato la Farnesina, sottolineando che le condizioni meteo estreme e la difficoltà delle comunicazioni ostacolano i soccorsi.

Nelle ultime ore, il console generale d’Italia a Calcutta, competente per il Nepal, è arrivato nella capitale nepalese per coordinare direttamente le operazioni di ricerca insieme alle autorità locali. L’unità di crisi della Farnesina resta in contatto con le famiglie dei dispersi e con le guide nepalesi impegnate sul terreno, in un’area colpita da numerose valanghe e frane negli ultimi giorni.

Il ministero degli Esteri ha spiegato che “diverse aree dell’Himalaya nepalese sono state colpite da una serie di valanghe di eccezionale violenza”, che hanno travolto numerosi gruppi di alpinisti di diverse nazionalità. Le operazioni di ricerca e soccorso restano estremamente complesse: la scarsità di elicotteri, le bufere di neve e la mancanza di segnali radio rendono difficilissimo il contatto con i campi base.

Tra le vittime, la morte del fotografo Paolo Cocco è stata confermata questa mattina dalle autorità locali. Il suo corpo è stato recuperato sul Monte Yalung Ri, dove era impegnato in una spedizione indipendente. Secondo il quotidiano nepalese The Himalayan Times, Cocco sarebbe stato travolto da una valanga improvvisa mentre tentava la salita al Dolma Khang, un picco di oltre 6.000 metri noto per le condizioni meteorologiche instabili.

La salma di Cocco è stata trasferita in elicottero a Kathmandu, dove verrà eseguita l’autopsia presso l’ospedale centrale per stranieri. Le autorità nepalesi stanno collaborando con il personale diplomatico italiano per il rimpatrio delle vittime, che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, compatibilmente con le condizioni meteo e le procedure locali.

Intanto, le ricerche dei sette dispersi continuano senza sosta. Squadre di soccorso nepalesi, affiancate da volontari locali e guide alpine, stanno tentando di raggiungere i punti in cui sono stati captati gli ultimi segnali GPS dei dispositivi satellitari. Tuttavia, molte aree restano inaccessibili a causa del rischio di nuove slavine.

Il governo nepalese ha chiesto l’aiuto logistico di alcune ambasciate europee per coordinare le operazioni e garantire supporto medico d’emergenza agli alpinisti rimasti bloccati nei campi base. Le stesse autorità locali hanno parlato di una delle settimane più difficili degli ultimi anni per il turismo di montagna, con decine di vittime e dispersi internazionali.

La Farnesina ha ribadito la massima attenzione sulla vicenda e ha invitato tutti gli italiani presenti in Nepal a registrarsi sul portale “Dove siamo nel mondo”, mantenendo i contatti con l’ambasciata a New Delhi. Mentre la macchina dei soccorsi prosegue tra mille difficoltà, cresce l’angoscia dei familiari dei dispersi, in attesa di notizie da un Himalaya che, ancora una volta, mostra il suo volto più duro e implacabile.

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