Francesca Della Valle, attrice ed ex compagna di Lando Buzzanca, ha intrapreso azioni legali contro il programma pomeridiano di Rai 1, “La Volta Buona”. La donna ha depositato una denuncia-querela sostenendo di essere stata oggetto di diffamazione durante la puntata andata in onda il 28 ottobre 2025. Al centro della contestazione vi è un’insinuazione, proveniente da una voce in sottofondo durante la trasmissione, che avrebbe messo in discussione la natura del suo legame affettivo con l’attore scomparso.
La denuncia e il presunto insulto
Il programma condotto da Caterina Balivo si occupa, come di consueto, di tematiche di stretta attualità dando spazio a punti di vista differenti. Durante la puntata in questione, l’attrice Francesca Della Valle era intervenuta in qualità di presidente dell’associazione Labirinto 14 luglio. Questa associazione si batte contro la cosiddetta legge 6/04, la normativa che regola l’amministratore di sostegno, argomento che era stato toccato anche in relazione alla vicenda di Vittorio Sgarbi e sua figlia Evelina.
Proprio in quel momento, secondo quanto riportato nella denuncia, in sottofondo si è udita una voce che avrebbe insinuato che Della Valle non fosse la vera compagna di Lando Buzzanca. L’attrice, assistita dall’avvocato Fabrizio De Maio, ha ritenuto l’episodio lesivo del suo onore e della sua reputazione, poiché mette in dubbio il legame affettivo che la univa all’attore e ne distorce l’immagine pubblica. La querelante ha quindi richiesto che venga reso noto il nome di chi l’ha diffamata e che, al contempo, cessino immediatamente le condotte denigratorie nei suoi confronti.
La battaglia contro la legge sull’amministratore di sostegno
L’intervento di Francesca Della Valle nella trasmissione era strettamente legato alla sua battaglia personale e associativa. Intervistata dall’inviato, l’attrice ha ricordato la sua controversia legale, che la vede contrapporsi al figlio di Lando Buzzanca dopo che all’attore era stato assegnato un amministratore di sostegno.
Della Valle ha ribadito con forza la sua posizione: “Siamo qui da questa mattina, c’è una causa, ho denunciato più volte il figlio, ma non c’è un processo”. L’attivismo dell’associazione è focalizzato sulla legge 6/04, che, a suo dire, sarebbe diventata “uno strumento nelle mani degli eredi per violare i diritti dell’essere umano”.