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Giuseppe Conte, schiaffo clamoroso: la notizia che fa tremare il leader del M5S

Pubblicato: 05/11/2025 08:59
Giuseppe Conte schiaffo clamoroso

Nelle ultime ore il dibattito sulla riforma della giustizia ha registrato una svolta significativa, con l’arrivo di nuovi dati che sembrano ribaltare l’equilibrio raccontato solo un giorno prima da altri media. La discussione si concentra sulla proposta di separare le carriere dei magistrati e di istituire due distinti Consigli Superiori della Magistratura, una delle riforme più divisive e simboliche dell’attuale stagione politica.
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Fino a ieri, i dati del sondaggio Demos pubblicato da “La Repubblica” facevano pensare a un Paese spaccato in due: 51% di favorevoli, 44% di contrari e un 5% di indecisi. Numeri che avevano spinto il quotidiano a parlare di una “maggioranza limitata e relativa”. Ma la fotografia scattata da un’altra rilevazione, commissionata da SkyTg24 e realizzata da YouTrend, cambia radicalmente il quadro, consegnando una maggioranza più netta a chi sostiene il progetto di riforma.

La nuova rilevazione YouTrend

Il nuovo sondaggio registra un 56% di italiani favorevoli alla riforma e un 44% contrari, con uno scarto di dodici punti percentuali. Un dato che rappresenta una crescita di consenso significativa rispetto alla precedente rilevazione condotta dallo stesso istituto a fine luglio, quando i due schieramenti erano separati da appena due punti.

Questo aumento, secondo gli analisti, potrebbe essere legato al fatto che i contenuti della riforma stanno diventando più noti al pubblico, e che il dibattito, entrando nel merito delle modifiche proposte, sta rendendo più chiaro il significato della separazione delle carriere. Il referendum confermativo che si profila all’orizzonte non prevede quorum, ma resta il nodo cruciale dell’affluenza: un elemento che, come sempre in questi casi, sarà determinante per il risultato finale.

I dati per area politica

Il dettaglio delle intenzioni di voto per area politica rivela un panorama complesso. Nel centrodestra, la riforma registra un sostegno quasi plebiscitario: 95% tra gli elettori di Fratelli d’Italia, 85% tra quelli di Forza Italia e Noi Moderati, e 70% tra i sostenitori della Lega. Una compattezza che conferma la piena adesione della base elettorale al progetto promosso dal governo.

Più articolato invece il fronte dell’opposizione. Se il 98% degli elettori di Alleanza Verdi e Sinistra e l’82% dei sostenitori del Partito Democratico si dichiarano contrari, sorprende il dato relativo al Movimento 5 Stelle. Nonostante le posizioni ufficiali del partito e le dichiarazioni di Giuseppe Conte, solo il 56% dei grillini voterebbe “no” alla riforma, mentre un 44% si schiererebbe a favore, in linea con le posizioni del centrodestra. Un segnale di frattura interna che potrebbe pesare nel confronto politico dei prossimi mesi.

Un’altra sorpresa arriva dall’elettorato di Azione, il partito guidato da Carlo Calenda, dove il 57% degli intervistati si dice favorevole alla riforma. Dati che indicano una possibile convergenza di parte dell’area centrista con le posizioni dell’esecutivo, riducendo ulteriormente lo spazio politico dei contrari.

Grafico della fiducia nei ministri del governo Meloni

La tendenza: più si discute, più cresce il “Sì”

Gli esperti di sondaggi notano una tendenza interessante: più la riforma è discussa e spiegata, più aumenta il consenso nei suoi confronti. La distanza tra il primo e il secondo sondaggio di YouTrend, maturata in poche settimane, suggerisce che la percezione pubblica stia cambiando, forse anche per effetto della maggiore chiarezza sul contenuto delle modifiche costituzionali.

Il risultato resta comunque incerto fino al momento del voto, ma la traiettoria è chiara: il fronte del “sì” sembra crescere a ogni nuova misurazione. Per i partiti del “campo largo” e per le toghe dell’Anm, da sempre contrarie alla riforma, i nuovi numeri rappresentano una doccia fredda.

Il confronto, insomma, si annuncia sempre più serrato e destinato a dividere l’opinione pubblica. Ma se i sondaggi continueranno a muoversi in questa direzione, la riforma della giustizia e la separazione delle carriere potrebbero ottenere, quando arriverà il momento del voto, una legittimazione più ampia di quanto previsto solo pochi giorni fa.

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