
La corsa era la loro passione, quella che li aveva fatti incontrare e unire nella stessa squadra. Due vite intrecciate dal sacrificio, dalla fatica e dalla gioia condivisa di tagliare insieme i traguardi. Ora, a pochi giorni di distanza, il destino li ha accomunati anche nella morte. Dopo la scomparsa improvvisa della runner veronese Anna Zilio, 39 anni, trovata senza vita nella sua casa di Verona lo scorso 13 ottobre, è morto anche Alberto Zordan, 48 anni, maratoneta di Sovizzo e suo compagno di squadra nel Team Km Sport.
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Un’altra perdita nel Team Km Sport
La notizia della sua morte ha scosso l’intero mondo del podismo veneto, lasciando sgomenti compagni di squadra, amici e colleghi. L’uomo è stato trovato senza vita nella notte tra sabato e domenica nella sua abitazione. Le circostanze del decesso restano ancora avvolte nel mistero: la procura ha disposto l’autopsia e una serie di accertamenti clinici per chiarire le cause della morte, come era già avvenuto per la Zilio, la cui scomparsa resta altrettanto inspiegabile.
Zordan era conosciuto come un atleta serio, disciplinato e attento alla salute. Non fumava, non beveva, seguiva un’alimentazione bilanciata e si allenava con metodo, anche nei periodi di pausa dalle gare. «Era uno di quelli che non saltavano mai un allenamento», raccontano i compagni di squadra. Nessun problema cardiaco noto, nessun segnale preoccupante nelle settimane precedenti: un profilo che rende la tragedia ancora più difficile da comprendere.
Negli ultimi mesi, Alberto si stava preparando con entusiasmo alla maratona di Valencia, in programma il 7 dicembre, una delle più prestigiose competizioni internazionali. Aveva impostato la preparazione con rigore, fissando obiettivi precisi e condividendo ogni progresso con i compagni del team. «Era una persona che non si arrendeva mai, un vero samurai», ha dichiarato l’amico Paolo Fongaro, con cui aveva condiviso vent’anni di lavoro e amicizia. «Dava il cento per cento in tutto, nello sport come nella vita. La sua mancanza sarà difficilissima da accettare».

Una vita tra sport e creatività
La passione per la corsa era nata una decina d’anni fa, quasi per caso, e si era trasformata in un impegno quotidiano. Dopo gli inizi con l’Atletica Vicentina, Zordan aveva vestito i colori della Vicenza Marathon, fino ad approdare nel Team Km Sport nel 2019, dove aveva trovato una seconda famiglia. Il gruppo, che oggi lo ricorda con profonda commozione, ha sospeso tutte le attività in segno di lutto.
Fuori dalle gare, Zordan era un uomo riservato e profondamente legato ai suoi affetti. Viveva a Sovizzo con la moglie Valentina e la figlia di undici anni, la sua gioia più grande. Diplomato in ragioneria, aveva fondato una piccola azienda grafica nel paese e, dal 2023, lavorava come responsabile logistica e facility per Agrolab Group Italia ad Altavilla Vicentina, dove era stimato per competenza e gentilezza.
«Alberto era sempre disponibile, con un sorriso per tutti», ha ricordato un collega. «Quando parlava di sport, gli brillavano gli occhi. Ma al centro della sua vita c’erano la famiglia e la figlia: correva anche per lei».
Le due morti ravvicinate, quella di Anna Zilio e quella di Alberto Zordan, hanno lasciato sgomenta la comunità sportiva. I due atleti erano spesso fianco a fianco nelle competizioni, simbolo di una passione condivisa e di un modo di intendere la corsa come stile di vita. Ora i compagni di squadra li ricordano con un unico pensiero: «Ci mancheranno entrambi, ma continueremo a correre anche per loro».

Un doppio lutto che colpisce lo sport veneto
Le morti ravvicinate di Alberto Zordan e Anna Zilio hanno scosso il mondo del podismo veneto, lasciando un vuoto profondo nel gruppo del Team Km Sport. Due atleti uniti dalla stessa passione, dalla stessa tenacia e ora ricordati insieme come simboli di un amore autentico per la corsa e per la vita all’aria aperta.
Il club veronese li ha salutati con un messaggio toccante: “Ci mancherete in ogni corsa, nei sorrisi al traguardo e nelle strade che continueremo a percorrere anche per voi”.
Nel silenzio di Sovizzo, la comunità si prepara a dare l’ultimo saluto a Alberto Zordan, mentre i compagni di squadra e gli amici promettono di portare avanti il suo sogno, quello di correre sempre, con la stessa passione e la stessa forza che lui sapeva trasmettere a chiunque gli stesse accanto.


