
Non sapeva nulla di lui, né del suo nome né della sua storia. Ma un appello trasmesso in televisione ha cambiato per sempre la sua vita. Dopo quattro anni di ricerche, è stato finalmente identificato l’uomo di 67 anni che ha ereditato – senza saperlo – il patrimonio del padre, Malcolm Simon, musicista e dj originario della Guyana, morto di Covid nel 2020 in Svezia.
Un figlio mai conosciuto
A cercarlo era stata Mona, la moglie di Simon, che poco prima della morte del marito aveva iniziato a ricostruire la sua storia personale. Malcolm, trasferitosi da giovane in Europa, aveva avuto una breve relazione a Londra con una ragazza triestina negli anni Cinquanta. Lei era poi rientrata in Italia ed era rimasta incinta. Quel bambino era nato a Trieste nel 1958, ma non era mai stato riconosciuto dal padre.
Malcolm aveva però conservato, per tutta la vita, una fotografia: un neonato tra le braccia della madre e una scritta dietro:
“Mark – Trieste, novembre 1958”.
L’unica traccia di un legame mai vissuto.
L’appello in tv e la svolta
Dopo la morte del musicista, Mona si è rivolta a una trasmissione televisiva internazionale per tentare di rintracciare l’uomo. Le ricerche sono andate avanti per anni, tra archivi, anagrafi e testimoni ormai anziani. Poi, nelle scorse settimane, il colpo di scena.
Il 67enne ha telefonato alla redazione del programma e ha detto semplicemente:
«Sono io quel figlio mai riconosciuto».
La corsa contro il tempo per l’eredità
La vicenda è diventata urgente per un motivo: secondo la legge svedese, gli eredi hanno cinque anni di tempo per rivendicare il patrimonio. In questo caso, il termine scade a fine novembre. Se l’uomo non si fosse fatto vivo in tempo, l’eredità sarebbe passata ad altri familiari.
Ora, con la sua identificazione ufficiale, il 67enne potrà richiedere il patrimonio lasciato dal padre, che comprende beni personali, diritti musicali e possibili introiti d’autore accumulati durante la lunga carriera da dj e musicista afro-caraibico attivo tra Londra, Berlino e Stoccolma.
Una storia di assenze e ritorni
L’uomo – che ha scelto per ora di rimanere anonimo – avrebbe raccontato di non aver mai conosciuto la verità sulle proprie origini. Non sa se incontrerà presto Mona, la donna che ha amato suo padre per tutta la vita e che ha deciso di cercarlo perché, ha spiegato, «nessuna persona dovrebbe essere privata della propria storia».
Una storia che oggi, a distanza di quasi settant’anni, torna finalmente a ricomporsi.


