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15 bambini in ospedale, orrore nella scuola italiana: poi la scoperta shock, cos’era successo

Pubblicato: 06/11/2025 21:02

Sospetta intossicazione colpisce una quindicina di bimbi della scuola materna Papa Giovanni XXIII di Prato. I piccoli, tutti tra i 4 e 5 anni, hanno accusato gravi sintomi gastrointestinali nella giornata di ieri, 5 novembre 2025, finendo al Pronto Soccorso pediatrico dell’ospedale Santo Stefano per cure immediate.

L’allarme è scattato dopo le 15, all’uscita da scuola, quando i bambini – frequentanti lo stesso Istituto in via Saffi a Iolo – hanno iniziato a manifestare vomito persistente e diarrea. Inizialmente sospettato un virus stagionale, l’episodio si è rivelato un’intossicazione comune, con i piccoli che arrivavano in ospedale in evidente disidratazione.

Diversi genitori hanno accompagnato i figli al reparto pediatrico, dove i medici hanno escluso complicanze gravi ma hanno attivato protocolli di emergenza. Cinque bimbi sono stati trattenuti in osservazione in Pediatria, con condizioni stabili e senza pericoli immediati, come confermato dall’ASL Toscana Centro.

L’ASL ha avviato un’indagine epidemiologica su segnalazione del Pronto Soccorso, coordinandosi con l’Ufficio Igiene e il Centro di Riferimento Regionale sulle Tossinfezioni Alimentari (Ce.R.R.T.A.). “Le inchieste sono in corso per risalire alle cause”, spiega l’azienda sanitaria, che monitora l’evolversi della situazione.

Le ipotesi principali puntano su una possibile contaminazione dell’acqua del rubinetto della scuola, con i bimbi che riempivano le borracce con l’acqua dei bagni una volta finita quella portata da casa. Gli ispettori stanno analizzando sia cibo che acqua, escludendo per ora un legame con i pasti della mensa grazie alla tempistica dei malori, insorti prima del pranzo.

Il Comune di Prato, informato immediatamente, ha attivato il Servizio Pubblica Istruzione e contattato la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Castellani. L’Amministrazione commissariale ha espresso vicinanza alle famiglie, assicurando “monitoraggio costante” sulle condizioni dei piccoli e sulle fonti di contaminazione.

Oggi, tecnici comunali hanno effettuato prelievi sull’acqua: verifiche a monte dei contatori, nelle condutture interne e sui rubinetti del plesso. Parallelamente, sono partite le procedure di controllo sui centri cottura dell’azienda che gestisce la refezione scolastica, per escludere ogni rischio.

La scuola Papa Giovanni XXIII, plesso statale per bambini da 3 a 6 anni, resta sotto osservazione, con le lezioni regolari ma in attesa dei risultati delle analisi. Nessun caso severo emerso finora, ma l’episodio riaccende l’attenzione sulla sicurezza scolastica in Toscana, dove i controlli su igiene e alimentazione sono protocolli obbligatori.

Mentre le famiglie attendono chiarimenti, l’ASL e il Comune collaborano per prevenire recidive: un reminder che la salute infantile richiede vigilanza assoluta. L’indagine potrebbe rivelare una contaminazione ambientale o un problema idrico, ma per ora i bimbi sono al sicuro e la comunità di Prato respira.

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