
Alessandro Venturelli, il giovane di Sassuolo scomparso nel dicembre 2020, potrebbe essere a Torino. La madre, Roberta Carassai, non ha mai smesso di cercarlo e ora, a quasi cinque anni dalla sua scomparsa, si è precipitata nel capoluogo piemontese inseguendo decine di segnalazioni che lo indicano come un senzatetto educato, in giro da anni senza chiedere soldi ma solo cibo.
La scomparsa di Alessandro Venturelli risale al 5 dicembre 2020: il ragazzo, allora 21enne, uscì di casa dopo un litigio con i genitori e non diede più notizie. Le telecamere di videosorveglianza catturarono i suoi ultimi momenti, mentre il padre tentava di trattenerlo. Da allora, la famiglia ha vissuto nell’incertezza, con appelli e iniziative per sensibilizzare sul dramma delle persone scomparse in Italia.

La svolta è arrivata il 31 ottobre 2025, con una prima segnalazione vicino al Duomo di Torino, tra via Milano e via XX Settembre. Una ragazza ha riferito di un giovane che si chiama Alessandro, in strada da circa cinque anni, che chiede solo cibo. La notizia ha scatenato una catena di solidarietà: in pochi giorni, sessanta segnalazioni da torinesi che descrivono un ragazzo somigliante, educato e corretto.
Roberta Carassai, fondatrice dell’associazione Nostos Italia per supportare famiglie di scomparsi, ha verificato le piste: “Cerco di rimanere calma, ma la speranza c’è”, ha detto in diretta a Chi l’ha visto? il 5 novembre 2025. Accompagnata dall’avvocato Claudio Falleti, ha girato la città mostrando foto del figlio, incontrando testimoni e volontari tra i senzatetto.
Le segnalazioni a Torino puntano su zone precise: la Galleria San Federico, rifugio invernale per i clochard, e il cinema Lux. Un testimone ha raccontato di aver comprato pan bauletto, tonno, maionese e acqua a un ragazzo con capelli lunghi e viso familiare, tra Porta Susa e corso San Martino, circa due settimane fa. “Mi ha fermato per fame, non per soldi”, ha detto.

Nonostante le ricerche intense, al momento i risultati sono senza esito positivo: Roberta ha incontrato due giovani somiglianti ad Alessandro, ma nulla di concreto. “Voglio solo sapere che sta bene. Non mi interessa altro”, ripete la madre, mentre la Procura ha richiesto per la terza volta l’archiviazione del caso, respinta dalla famiglia che combatte per indagini più approfondite.
L’appello di mamma Roberta è commovente: “Alessandro, io e papà non siamo arrabbiati. Siamo pronti a rispettare ogni tua scelta, ma abbiamo bisogno di sapere che ci sei e stai bene. Vogliamo offrirti aiuto a 360 gradi”. Diffuso in tv e sui social, ha mobilitato la comunità torinese, con numeri per segnalazioni: 112 o 348 3104813.
Il caso di Alessandro Venturelli è uno dei più emblematici tra le centinaia di scomparsi irrisolte in Italia. Roberta Carassai ha organizzato manifestazioni, come quella a Roma a ottobre con familiari di altri casi – da Pietro Orlandi a Giacomo Solinas – e ha scritto libri per denunciare le carenze investigative.
A Torino, la speranza resiste tra le strade fredde: la tenacia di una madre contro l’oblio. Se le segnalazioni si riveleranno vere, potrebbe chiudersi un capitolo di dolore; altrimenti, la ricerca continuerà. Intanto, l’Italia intera riflette sul dramma silenzioso delle persone scomparse, grazie a voci come quella di Roberta.


