
Il prossimo inverno in Europa, e in particolare in Italia, potrebbe essere fortemente influenzato dalla Niña, un fenomeno climatico che si manifesta con il raffreddamento anomalo delle acque superficiali del Pacifico equatoriale centrale e orientale. Un evento naturale che, secondo gli esperti, ha la capacità di modificare le correnti atmosferiche globali e incidere profondamente sul clima del Vecchio Continente.
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Il meteorologo Mattia Gussoni, sulle pagine di iLMeteo.it, ha spiegato che «alcuni inverni segnati dalla presenza della Niña si sono distinti per un clima rigido, con temperature inferiori alla media e frequenti nevicate, soprattutto nell’Europa centro-settentrionale». Le analisi condotte utilizzando i dati del Centro Europeo (Ecmwf) mostrano come, in presenza della Niña, possano formarsi configurazioni di alta pressione nell’Atlantico settentrionale, capaci di favorire afflussi di masse d’aria fredda provenienti dalla Russia verso il cuore del continente.
Un fenomeno che aumenta l’instabilità climatica
La Niña, spiegano gli esperti, non garantisce automaticamente un inverno gelido, ma contribuisce ad aumentare l’instabilità del sistema climatico, rendendo più probabili gli eventi estremi. «Non si tratta di un fenomeno che assicura freddo ovunque – precisa Gussoni – ma di una condizione che accresce le probabilità di avere un inverno più dinamico, con forti contrasti termici, sbalzi improvvisi di temperatura e ondate di freddo intenso, anche in un contesto di riscaldamento globale in atto».
In altre parole, la Niña amplifica la variabilità meteorologica: si potranno alternare periodi di freddo marcato a fasi più miti e umide, senza escludere episodi di neve anche a bassa quota. Questo tipo di configurazione atmosferica, infatti, tende a rendere il clima europeo più complesso da prevedere e più soggetto a repentini cambiamenti.

In arrivo un ciclone sull’Italia
Nel frattempo, mentre gli esperti analizzano le possibili evoluzioni stagionali, l’attenzione è concentrata sul maltempo in arrivo sull’Italia nei prossimi giorni. Secondo Gussoni, già nella seconda parte di giovedì 6 novembre l’arrivo di correnti umide e instabili di origine atlantica sul bacino del Mediterraneo darà origine a un vasto ciclone, un sistema perturbato particolarmente intenso che influenzerà il tempo anche nei giorni successivi.
«A causa del movimento antiorario delle correnti – spiega Gussoni all’Adnkronos – il vortice depressionario richiamerà aria calda dai quadranti meridionali. Dopo aver attraversato il mare e caricatosi di umidità, quest’aria fornirà un surplus di energia per l’innesco di forti temporali».
Le prime regioni a essere coinvolte saranno quelle del Centro-Sud e le Isole Maggiori, dove per la giornata di venerdì 7 novembre si prevede una marcata ondata di maltempo con piogge abbondanti, venti forti e mareggiate lungo le coste esposte.
Weekend di piogge e temporali al Centro-Sud
Le previsioni non lasciano spazio a miglioramenti immediati. Secondo gli ultimi aggiornamenti, infatti, un secondo peggioramento è atteso nel weekend successivo. «Da sabato 8 novembre – precisa Gussoni – saranno ancora una volta le regioni del Centro-Sud ad essere bersagliate dalle piogge. Su questi settori sono attese precipitazioni persistenti, in alcuni casi anche a carattere temporalesco, con elevata probabilità di nubifragi localizzati».
Il ciclone continuerà a imperversare anche nella giornata di domenica 9 novembre, mantenendo condizioni di instabilità diffusa su buona parte delle regioni centro-meridionali, in particolare su Sardegna e Sicilia. Solo il Nord Italia potrà godere di un clima relativamente più stabile e soleggiato, anche se con temperature in calo rispetto ai giorni precedenti.

L’Italia tra Niña e cambiamenti climatici
Le dinamiche meteo di questi giorni, unite alle prospettive per l’inverno, mostrano quanto il sistema climatico europeo sia diventato sempre più sensibile agli effetti di fenomeni globali come la Niña. La combinazione tra il raffreddamento del Pacifico, le correnti atlantiche e i mutamenti climatici su scala planetaria sta producendo scenari sempre più imprevedibili.
Per l’Italia, questo significa prepararsi a un inverno più dinamico e instabile, dove le ondate di freddo potranno alternarsi a fasi piovose o miti, in un continuo gioco di equilibri atmosferici. Gli esperti invitano alla prudenza: i modelli previsionali, pur avanzati, non possono stabilire con certezza la portata degli effetti della Niña sul nostro Paese.
Quello che appare chiaro, però, è che l’inverno che si avvicina sarà segnato da forti contrasti climatici, da un lato per l’azione delle correnti fredde orientali, dall’altro per l’influenza di sistemi perturbati atlantici sempre più frequenti. In un contesto globale di cambiamento climatico, la Niña potrebbe rappresentare un ulteriore elemento di complessità in una stagione che si preannuncia tutt’altro che tranquilla.


