
La televisione italiana sta cambiando ritmo, e con lei anche la percezione della cosiddetta prima serata. Quello che un tempo era un orario fisso – le 21.15, massimo le 21.30 – oggi è diventato un concetto elastico, quasi relativo. Le reti principali, da Rai a Mediaset, sembrano ormai accettare che il vero inizio dei programmi di punta arrivi solo dopo le 21.40, se non più tardi. Un piccolo slittamento che, puntata dopo puntata, sta modificando le abitudini del pubblico.
Un esempio lampante è arrivato mercoledì 5 novembre con La Ruota della Fortuna su Canale 5, condotta da Gerry Scotti insieme a Samira Lui. Il game show, erede del format reso celebre da Mike Bongiorno, è proseguito ben oltre le 22, salutando il pubblico con oltre venti minuti di ritardo rispetto al termine del concorrente su Rai1, Affari Tuoi con Stefano De Martino. Anche in questo caso, la “vecchia” prima serata resta un ricordo.
Un successo che non si ferma
Il ritorno del celebre gioco televisivo è stato un vero colpo di fortuna per Mediaset. La Ruota della Fortuna è oggi tra i programmi più seguiti della rete, segno che la formula funziona, indipendentemente dall’orario di chiusura. Il prolungamento della fascia di access prime time, infatti, porta con sé un effetto curioso: da un lato fa crescere lo share medio, dall’altro sposta sempre più in avanti l’inizio dei programmi serali.

Tra nostalgia e nuovi equilibri
Fino all’anno scorso, il “colpevole” dei ritardi era individuato in Striscia la Notizia, il tg satirico di Antonio Ricci accusato di allungare troppo i tempi. Ma ora che al suo posto è arrivata La Ruota della Fortuna, la teoria non regge più: il nuovo access funziona, eppure alcuni show di punta come Io Canto Family o il Grande Fratello faticano a decollare. Sui social, molti telespettatori si dividono: c’è chi apprezza la leggerezza del game show e chi si lamenta per l’orario troppo tardo. “Non ha senso così”, “Assurdo che per vedere un film lo debbano far finire oltre la mezzanotte”, scrivono alcuni utenti, ironizzando su quello che definiscono un palinsesto notturno.

Una televisione che si fa sempre più lunga
Il fenomeno non riguarda solo un programma, ma un generale cambio di abitudini televisive. La prima serata “di una volta”, quella che cominciava puntuale e finiva a orari accettabili, è ormai un ricordo. Oggi la TV si estende, si dilata, e accompagna il pubblico fino a notte fonda, riscrivendo tempi e ritmi di visione.
E mentre La Ruota della Fortuna continua a girare, conquistando ascolti e simpatia, una certezza rimane: quando tornerà Striscia la Notizia, il dibattito sull’access prime time si riaccenderà. Perché, in fondo, la televisione italiana non smette mai di reinventarsi, anche solo spostando di qualche minuto le sue lancette.



