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“Aggrediti”, giornalisti di Dritto e Rovescio assaltati durante il servizio: “In pieno centro!”

Pubblicato: 07/11/2025 12:19

Un’incredibile e violenta aggressione nel cuore nevralgico di Milano, subita dalla troupe di un noto programma televisivo, ha drammaticamente confermato l’allarme diffuso e crescente riguardo al tasso di criminalità che affligge la città meneghina. La capitale economica italiana sembra lottare con una realtà di insicurezza che non è più solo percepita, ma crudelmente documentata.

Aggressione in diretta e la documentazione del pericolo

La troupe del programma di Rete 4, “Dritto e Rovescio”, guidato da Paolo Del Debbio, era impegnata in un’inchiesta approfondita per documentare proprio ciò che accade nelle ore notturne e nelle zone più problematiche di Milano. L’aggressione subita, un fatto di per sé eclatante, ha finito per essere la prova più diretta della tesi che il programma stava cercando di dimostrare. Un uomo, in un atto di pura violenza, si è scagliato prima contro l’inviata della trasmissione e, successivamente, ha danneggiato gravemente l’attrezzatura, rompendo la telecamera dell’operatore. L’aggressione è avvenuta in Parco Sempione, un’area verde e centrale che, come molte altre, sta vivendo una fase di degrado e insicurezza.

Milano: il primato della criminalità secondo il Viminale

La percezione del pericolo che i cittadini esprimono con crescente forza trova purtroppo una spaventosa conferma nei dati ufficiali. La classifica stilata direttamente dal Viminale attribuisce a Milano il triste primato di città con il più alto tasso di criminalità in Italia. L’ultimo episodio di grave violenza che aveva fatto scalpore, prima dell’aggressione alla troupe, era stato l’accoltellamento di una donna avvenuto in pieno giorno nella moderna e centralissima Piazza Gae Aulenti. Questi eventi multipli e distribuiti nel tempo indicano un’emergenza che non può più essere ignorata.

Il “Far West” e la diffusione capillare della microcriminalità

L’inchiesta di “Dritto e Rovescio” ha delineato un “viaggio nella ‘Milano violenta’” che si snoda attraverso diverse aree, dimostrando come la microcriminalità si diffonda in maniera capillare su tutto il territorio urbano. Le strade adiacenti a Milano Centrale sono descritte dai cittadini come un vero e proprio “far west”, dove spaccio e violenza sono divenuti la normalità. Ma il problema non è confinato alle sole zone di transito o alle periferie storiche; esso tocca anche l’area multietnica di via Padova e, come dimostrato dall’aggressione, il centralissimo e frequentato Parco Sempione. La narrazione complessiva è quella di una città in cui l’ordine pubblico e la sicurezza sono messi a dura prova, richiedendo interventi urgenti e strutturali.

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