
Una denuncia interna, sussurrata inizialmente negli uffici della Federazione, si è trasformata in un boato giudiziario che ha travolto il mondo del pallone. In una retata senza precedenti, gli inquirenti hanno bussato alle porte di case e uffici, interrompendo la quotidianità di figure chiave del campionato.
L’accusa era grave: non semplici scommesse, ma un vasto giro che coinvolgeva chi, per ruolo, doveva garantire l’imparzialità assoluta in campo. La scoperta più amara: centinaia di professionisti dell’arbitraggio avevano conti aperti su piattaforme di scommesse, con un numero significativo di loro che risultava essere un giocatore d’azzardo attivo. L’ombra del sospetto si è allungata non solo sui campi da gioco, ma fin dentro i vertici dei club.
Mandati di arresto e figure coinvolte
Una vasta inchiesta sul calcioscommesse ha scosso il mondo del calcio in Turchia, coinvolgendo direttamente la federazione degli arbitri (TFF) e il massimo campionato. La procura di Istanbul ha ordinato una retata con l’emissione di mandati di arresto per 21 persone.
Il procedimento giudiziario ha preso avvio in seguito a una denuncia circostanziata presentata da Ibrahim Haciosmanoglu, il presidente della Federcalcio turca. L’obiettivo dell’inchiesta è focalizzato su un vasto giro di scommesse illecite riguardanti le partite del campionato di calcio turco. Gli inquirenti hanno ordinato l’arresto di 21 persone e le manette sono già scattate per 18 indagati. Tra le persone arrestate, la maggioranza è costituita da figure apicali dell’arbitraggio: si contano ben 17 direttori di gara. A questi si aggiunge anche il presidente di un club della SuperLig, la Serie A turca, confermando che l’ombra del sospetto si estende fino ai vertici societari.
I numeri allarmanti della Federcalcio
La denuncia del presidente Haciosmanoglu si è basata su risultati scioccanti emersi da un’indagine interna condotta dalla Federcalcio stessa, che ha rivelato la dimensione del fenomeno. L’indagine ha svelato che 371 arbitri in Turchia hanno conti attivi su piattaforme di scommesse. Di questi, un numero preoccupante, pari a 152 arbitri, è stato classificato come scommettitore attivo. Questi dati evidenziano una grave e diffusa violazione dei principi di integrità e imparzialità all’interno del corpo arbitrale turco, alimentando l’ipotesi che le partite del massimo campionato potessero essere state manipolate a fini di lucro. La divulgazione di tali numeri da parte del presidente Federale alla stampa e alla procura ha sottolineato la volontà di tolleranza zero nei confronti del fenomeno del calcioscommesse.


