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Caso Garlasco, l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti valuta una denuncia contro i pm pavesi

Pubblicato: 07/11/2025 18:20

L’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, indagato dalla Procura di Brescia per presunte irregolarità nella gestione dell’inchiesta sul delitto di Garlasco, starebbe valutando la possibilità di presentare una denuncia nei confronti dei magistrati pavesi. Lo ha reso noto il suo legale, l’avvocato Domenico Aiello, durante una conferenza stampa tenutasi a Milano.

Al centro della contestazione vi sarebbe il capo di imputazione formulato a suo tempo nei confronti di Andrea Sempio, amico di Chiara Poggi, la giovane uccisa nella sua abitazione di Garlasco nell’agosto del 2007. Secondo quanto riferito da Aiello, Venditti ritiene che l’iscrizione di Sempio nel registro degli indagati contenga elementi “falsi” rispetto alle conclusioni sancite in via definitiva dalla magistratura di legittimità.

“Non c’è dubbio che sia una rappresentazione falsa iscrivere qualcuno in concorso con un altro, quando la Cassazione ha stabilito che vi sia stato un solo assassino e una sola presenza sulla scena del crimine”, ha dichiarato Aiello, spiegando che l’ex procuratore starebbe valutando un’azione per falso ideologico.

Venditti, che ha guidato per anni la Procura di Pavia, è attualmente indagato a Brescia, competente per i procedimenti che riguardano magistrati lombardi. L’indagine riguarda presunti comportamenti irregolari nella gestione di alcuni fascicoli, tra cui quello sul delitto di Garlasco.

Il delitto risale al 13 agosto 2007, quando Chiara Poggi fu trovata senza vita nella sua casa di via Pascoli. Dopo anni di indagini e processi, la Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva la condanna di Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima, stabilendo che sulla scena del crimine fosse presente una sola persona.

Nel corso di accertamenti successivi, Andrea Sempio era stato iscritto nel registro degli indagati come possibile coautore, ma la sua posizione era stata poi archiviata. È proprio questo passaggio, secondo la difesa di Venditti, a contenere profili di irregolarità.

Durante la conferenza stampa, Aiello ha sottolineato che “quando una sentenza definitiva afferma l’esistenza di un solo autore, non si può in un atto giudiziario successivo ipotizzare un concorso di persone. Si tratta di un errore tecnico e giuridico che non può restare senza conseguenze”.

In una nota diffusa nel pomeriggio, Venditti ha criticato duramente la Procura di Brescia, accusandola di aver “falsificato le carte” nel decreto di perquisizione e sequestro dell’8 ottobre 2025. Secondo l’ex procuratore, gli inquirenti avrebbero sostenuto “falsamente” che egli avesse acquistato autovetture a titolo gratuito o a prezzi inferiori al mercato, in contrasto con le relazioni della Guardia di Finanza.

Venditti ha espresso “rabbia e sconforto” per l’inchiesta in corso, sottolineando che l’annullamento disposto dal Tribunale del Riesame conferma “l’illegittimità e l’arbitrarietà dei provvedimenti” nei suoi confronti. “Mi auguro che chi ha il potere di vigilare sul corretto esercizio della funzione requirente giunga presto alle dovute determinazioni, arrestando questo linciaggio di piazza”, ha concluso, ringraziando il suo difensore.

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Ultimo Aggiornamento: 07/11/2025 19:41

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