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“Giorgia Meloni sapeva tutto!”. Green Pass, le accuse di Report alla premier

Pubblicato: 07/11/2025 13:20
Meloni Report green pass

Nel mondo della politica e delle istituzioni, spesso i dettagli più significativi emergono solo dopo anni. È ciò che accade con la nuova inchiesta di Report, che riporta alla luce uno dei momenti più delicati della gestione della pandemia in Italia: l’introduzione del Green Pass durante il governo Draghi. Dietro le decisioni, le tensioni e le dichiarazioni pubbliche, il programma di Rai 3 ha ricostruito, attraverso documenti esclusivi, i retroscena che avrebbero legato la vicenda a un avvertimento formale del Garante della privacy e a un presunto contatto con l’attuale premier Giorgia Meloni.
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Il racconto, che intreccia politica, tutela dei dati personali e strategia comunicativa, riporta indietro al 2021, quando l’Italia cercava un equilibrio tra sicurezza sanitaria e libertà individuale. In quel clima di forte polarizzazione, le scelte del governo e le posizioni dei partiti si muovevano su un filo sottile, dove la gestione della privacy diventava parte del dibattito politico.

Il provvedimento del Garante e le criticità

Secondo quanto riportato da Report, il Garante per la protezione dei dati personali aveva espresso nel 2021 diverse perplessità sull’impianto normativo del Green Pass, ritenendo che alcune disposizioni potessero violare aspetti fondamentali della tutela della privacy dei cittadini. Il 23 aprile di quell’anno, lo stesso giorno in cui il governo Draghi approvava il decreto sulle riaperture e introduceva il certificato verde, il Garante inviava un avvertimento formale all’esecutivo, indicando le criticità legate alla gestione dei dati sensibili.

Dai documenti mostrati da Report, emergerebbe che Agostino Ghiglia, componente dell’Autorità garante, avrebbe informato direttamente Giorgia Meloni del contenuto del provvedimento. All’epoca, Fratelli d’Italia era l’unico partito di opposizione e si schierava apertamente contro l’introduzione del Green Pass, definendolo uno strumento discriminatorio e inefficace.

Il contatto con Giorgia Meloni e la reazione politica

Il servizio di Report evidenzia un dettaglio politico rilevante: nello stesso giorno dell’avvertimento del Garante, Giorgia Meloni si sarebbe congratulata con Agostino Ghiglia per l’intervento dell’Autorità. Poche ore dopo, la leader di Fratelli d’Italia rilasciava una dichiarazione ufficiale alle agenzie: “Certificazioni verdi? È l’ennesima falla di un decreto inaccettabile che FdI contrasterà con forza”.

Un tempismo che, secondo la ricostruzione della trasmissione, suggerirebbe un coordinamento tra la posizione istituzionale del Garante e quella politica dell’opposizione. Il tema non riguarda soltanto la critica al decreto, ma anche la possibile connessione informativa tra chi vigilava sulla privacy e chi, sul piano politico, contestava la gestione del governo Draghi.

Il contesto politico e la polemica sul Green Pass

Nel 2021, la questione del Green Pass aveva diviso l’opinione pubblica e acceso un forte confronto tra le forze politiche. Da una parte, chi sosteneva l’importanza dello strumento per contenere la pandemia e garantire la riapertura delle attività economiche; dall’altra, chi lo considerava una misura eccessiva, lesiva delle libertà individuali e della riservatezza.

In questo quadro, Fratelli d’Italia — allora all’opposizione — guidava la critica più dura contro il certificato verde, mentre il governo Draghi difendeva il provvedimento come necessario per la sicurezza sanitaria del Paese. Le parole del Garante della privacy, riportate ora da Report, aggiungono un tassello delicato alla storia politica di quei mesi, in cui i confini tra istituzioni indipendenti e confronto politico apparivano più sottili che mai.

Le implicazioni delle rivelazioni di Report

Il servizio della trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci riapre il dibattito su un tema che non riguarda solo il passato: il rapporto tra privacy, potere e trasparenza. Se confermate, le informazioni sul contatto tra Ghiglia e Meloni costituirebbero un precedente rilevante, capace di riaccendere il confronto sull’indipendenza delle autorità e sul confine tra vigilanza istituzionale e comunicazione politica.

La puntata di Report si chiude con una domanda che resta sospesa: quanto è sottile la linea che separa l’informazione istituzionale dalla strategia politica? Una riflessione che, a distanza di anni, continua a interrogare la coscienza civile e a ricordare quanto il tema della protezione dei dati personali resti centrale anche nelle decisioni di governo.

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Ultimo Aggiornamento: 07/11/2025 13:21

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