
Il fragore è stato improvviso, un’eco sinistra che ha rotto la quiete del tardo pomeriggio. Non era il rumore di un gioco o di un petardo innocuo, ma la deflagrazione violenta di un ordigno che ha squarciato l’aria e una stanza cruciale di un edificio dedicato all’educazione.
Mentre il fumo si levava, trasformando l’area in un luogo di paura, sui muri apparivano simboli di odio e messaggi incommentabili, tracciati in fretta da mani incappucciate. Un’unica testimone, nel silenzio surreale seguito al boato, ha visto le tre ombre allontanarsi ridendo, il suono sghignazzante che sigillava un atto di vandalismo brutale, l’ennesimo attacco a un luogo che dovrebbe essere sacro e sicuro.
L’attacco e le prove lasciate
Un grave atto vandalico e un’azione di danneggiamento con un ordigno esplosivo sono stati compiuti presso l’istituto comprensivo ‘Santa Beatrice’ in zona Portuense, a Roma.
L’episodio di violenza è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, sebbene alcune attività, come quelle nella palestra dell’istituto situato in via delle Vigne 190, fossero ancora in corso.
Gli aggressori hanno lanciato una bomba carta o un “vero e proprio ordigno” (come specificato dal preside) contro l’ufficio del vicepreside. L’esplosione ha causato ingenti danni, “divelgendo completamente finestra e serranda”. In aggiunta all’atto esplosivo, i muri della scuola sono stati imbrattati con “disegni osceni, svastiche e scritte incommentabili”, indicando una possibile matrice di estremismo o di forte disagio. Una collaboratrice scolastica all’interno dello stabile ha sentito il forte boato e ha notato tre persone incappucciate che, sghignazzando, si allontanavano. È stata lei a lanciare l’allarme.
L’escalation di violenza denunciata dal preside
Il dirigente scolastico, Donato Testa, ha manifestato profonda angoscia, dichiarando l’istituto “sotto attacco”. L’episodio di ieri sera rappresenta il terzo grave atto di vandalismo subito dalla scuola dalla notte di Halloween, segnando una chiara escalation di aggressività. Precedentemente si erano registrati l’eradicazione di un citofono e il danneggiamento di vetri con un petardo. Il preside ha parlato apertamente di “azioni di ‘guerriglia urbana’ frutto di un fortissimo disagio” giovanile o sociale.
Reazioni e richieste di sicurezza
Le Forze dell’Ordine sono intervenute tempestivamente sul posto per eseguire i rilievi e avviare le indagini. Parallelamente all’azione repressiva, la scuola ha agito per aumentare la sicurezza. Il dirigente scolastico ha inviato una circolare per informare e sensibilizzare l’intera comunità ed è stata avanzata la richiesta formale al Municipio di installare telecamere di videosorveglianza per prevenire futuri attacchi. Il preside Testa ha concluso il suo appello ribadendo che la scuola, benché “profondamente ferita”, è determinata a continuare il suo compito educativo, esortando tutti a “resistere e non abbassare la guardia”.


