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“Non avremo mai una risposta”: si toglie la vita il sospettato dell’esplosione mortale in una palazzina

Pubblicato: 07/11/2025 15:16

«Non avremo mai una risposta. Né fattuale né giuridica», afferma con amarezza Jessica Garaud, l’avvocata che rappresenta undici parti civili tra le vittime dell’esplosione dell’8 maggio 2024 a Puilboreau, vicino a La Rochelle. Il principale sospettato, Rodrigue Landeau, si è tolto la vita a fine ottobre, come confermato dal suo legale Alexandra Baslé al quotidiano Sud Ouest.
L’esplosione, avvenuta intorno alle 4:30 del mattino, distrusse completamente un edificio di tre piani con 31 appartamenti. Al momento della tragedia erano presenti 44 residenti: nessuno di loro rimase ferito, tranne lo stesso Landeau.

Il dramma di Rodrigue Landeau

Landeau, carpentiere di professione ma all’epoca disoccupato e percettore di sussidi sociali, fu trovato gravemente ustionato e con una gamba amputata sul posto dai soccorritori. Nel maggio 2025 era stato processato per lesioni colpose e distruzione involontaria di beni a seguito di esplosione. Si era sempre dichiarato innocente e aveva negato qualsiasi intento suicida, sostenendo invece il cattivo stato dell’edificio, costruito nel 2016.

Pochi giorni prima della tragedia, Landeau era stato sfrattato e continuava a occupare l’appartamento abusivamente. Il suo contatore aveva registrato un consumo anomalo: 7,15 metri cubi di gas nelle 24 ore precedenti, contro gli 0,07 del giorno prima. Un pompiere presente sul posto raccontò che l’uomo avrebbe confessato di voler morire perché «stufo della vita», ma Landeau negò successivamente di averlo detto.

Le vittime tra risarcimenti e burocrazia

Durante il processo, diverse vittime hanno raccontato il calvario seguito alla perdita delle proprie case. Una donna disabile, costretta su una sedia a rotelle, ha spiegato di non aver ancora trovato un alloggio stabile, alternando hotel e sistemazioni di fortuna.

Il tribunale aveva condannato Landeau a sei mesi di reclusione con sospensione condizionale e a una multa di 500 euro, con libertà vigilata e obbligo di cure. Aveva però fatto ricorso, mantenendo lo status di presunto innocente. La sua morte blocca ora qualsiasi ulteriore azione giudiziaria.

Fondi bloccati e risarcimenti incerti

In primo grado, i giudici avevano ordinato all’uomo di accantonare 170.000 euro, somma destinata a compensare le vittime. Ma, come osserva l’avvocata Garaud, si trattava di una somma illusoria, poiché Landeau era insolvente.

Le richieste di risarcimento sono ora affidate alle compagnie assicurative. Tuttavia, molti residenti non erano sufficientemente coperti dalle loro polizze, e per loro la situazione resta critica. «Come si risarcisce ciò che non è materiale, come lo stress post-traumatico?», si domanda Garaud.

Per ottenere almeno un parziale ristoro, l’avvocata punta sul Fondo di garanzia per le vittime (FGTI), ma la procedura rischia di richiedere anni di attesa senza certezze. «Per il risarcimento, non c’è ancora nessun accordo», conclude Garaud. «La lotta è appena iniziata, e speriamo di ottenere un giorno una solidarietà nazionale per le vittime di Puilboreau.»

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