
L’ombra di un’allerta alimentare cala inaspettata sulle nostre dispense, trasformando la consueta routine della spesa in un momento di potenziale preoccupazione. Quando un prodotto, pensato per la nostra alimentazione o il nostro benessere, viene richiamato dagli scaffali, scatta un meccanismo di massima cautela. Non è solo una questione di logistica o un semplice errore di etichettatura; spesso, dietro questi avvisi si nasconde un rischio per la salute del consumatore, un pericolo chimico o microbiologico che le autorità sanitarie e i produttori responsabili si affrettano a intercettare.
Queste notifiche, diramate attraverso i canali ufficiali, rappresentano un faro di trasparenza e un monito per i cittadini: verificare immediatamente gli acquisti fatti e agire di conseguenza. È il momento in cui l’attenzione al numero di lotto e alla data di scadenza diventa cruciale, l’atto di riportare indietro la confezione non è solo una restituzione, ma un gesto di prevenzione fondamentale per la propria incolumità.
Il richiamo ministeriale e il prodotto coinvolto
Il Ministero della Salute italiano ha recentemente emesso un avviso di richiamo per un infuso di erbe, segnalando un potenziale rischio chimico per la salute dei consumatori. L’attenzione è puntata su un prodotto specifico: il “Bioinfuso armonizzante”, una miscela di erbe biologiche distribuita e venduta con il marchio Flora.
Questo infuso è commercializzato in confezioni che contengono 36 grammi totali di prodotto, suddivise in scatole da 20 filtri, ciascuno del peso di 1,8 grammi. La miscela che compone l’infuso è a base di erbe ben note per le loro proprietà, ovvero melissa, camomilla e tiglio. La notifica di richiamo, sebbene datata 31 ottobre, è stata resa pubblica sul portale web ministeriale dedicato alle allerte alimentari e ai richiami da parte degli operatori solo in un momento successivo, evidenziando l’importanza di una diffusione tempestiva delle informazioni.
Dettagli del lotto e l’azienda produttrice
Per permettere ai consumatori di identificare con precisione il prodotto interessato dal ritiro, sono stati forniti dati specifici riguardo al lotto in questione. Il lotto per cui è stato disposto il richiamo è identificato dal numero 240090. La confezione di questo lotto riporta una data di scadenza o, in alternativa, il termine minimo di conservazione, fissato a gennaio 2028.
Un’informazione fondamentale per la tracciabilità è l’identificazione dell’azienda responsabile e del luogo di produzione. Il “Bioinfuso armonizzante” è confezionato dalla società FLORA SRL. Lo stabilimento di produzione dell’azienda si trova a Lorenzana, in provincia di Pisa. È stata la stessa azienda produttrice a disporre il ritiro del lotto dal commercio, agendo con una misura precauzionale in risposta ai risultati delle analisi effettuate.
La motivazione del ritiro: alcaloidi pirrolizidinici
La ragione specifica che ha portato al ritiro del “Bioinfuso armonizzante” dal mercato è di natura chimica e riguarda la presenza di una tipologia di sostanze note come alcaloidi pirrolizidinici. La decisione del produttore di ritirare il lotto è scaturita a seguito di analisi post vendita che hanno rilevato, come spiegato dalla ditta stessa, un valore analitico di questi alcaloidi fuori dal range di conformità rispetto alla normativa vigente. Tali sostanze rappresentano un punto di attenzione per le autorità sanitarie europee.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha infatti espresso preoccupazione riguardo l’esposizione agli alcaloidi pirrolizidinici presenti negli alimenti, ritenendola un potenziale problema di salute umana nel lungo termine. In particolare, l’Efsa sottolinea il rischio per coloro che sono assidui e grandi consumatori di tè e infusioni di erbe, a causa del potenziale cancerogeno che tali sostanze potrebbero avere. Per questo motivo, a livello europeo, sono stati stabiliti dei limiti massimi per queste sostanze a partire dal 2022, rendendo il controllo di questi parametri un obbligo normativo stringente.
L’azione richiesta ai consumatori e le raccomandazioni
Nonostante le confezioni del lotto interessato siano state prontamente ritirate dal commercio dai punti vendita, l’allerta è diretta principalmente ai consumatori che potrebbero aver già acquistato il prodotto prima che il ritiro fosse attuato. Per coloro che sono in possesso di una confezione di “Bioinfuso armonizzante” con il lotto L240090, la raccomandazione del Ministero della Salute e del produttore è perentoria: è fondamentale non consumare l’infuso.
L’invito esplicito è quello di riconsegnare le confezioni del prodotto, anche se aperte, al punto vendita presso il quale sono state acquistate. Questa misura serve a garantire che il prodotto potenzialmente a rischio venga completamente rimosso dalla catena alimentare e smaltito in modo sicuro, eliminando ogni possibilità di ingestione e di conseguente esposizione prolungata ai livelli non conformi di alcaloidi pirrolizidinici. È un esempio di come la collaborazione attiva del cittadino sia essenziale nella gestione delle allerte alimentari.


