
Non è bastato praticare rituali magici per proteggere il Cremlino: Aliona Polyn, all’anagrafe Elena Sulikova, 44 anni, autoproclamata “strega di Putin”, è stata condannata a due anni di reclusione. Fondatrice dell’“Impero delle Streghe più Potenti”, Polyn aveva costruito attorno a sé una fama nazionale, organizzando cerimonie esoteriche a sostegno del presidente russo Vladimir Putin, spesso con il patrocinio di funzionari pubblici.
Riti per il Cremlino e fama televisiva
Era il 5 febbraio 2019 quando, nel cuore di Mosca, Polyn aveva radunato decine di seguaci per un grande sabba collettivo, dichiarando di voler “aumentare gli indici di gradimento di Putin”. L’evento, che attirò curiosi e televisioni, fu ripetuto più volte negli anni, talvolta con il sostegno dell’ufficio del sindaco e di alcuni deputati. I media russi la ribattezzarono “la strega preferita di Putin”, ospite fissa nei talk show e nella popolare trasmissione “Battaglia dei Sensitivi”.

Polyn sosteneva di aver ereditato i poteri dalla nonna, una guaritrice, e di aver compiuto il suo primo atto di ipnosi a nove anni: “A quattordici ho guarito una persona per la prima volta”, dichiarava con orgoglio. Nel 2015 fondò il suo “Impero”, offrendo servizi a pagamento di cartomanzia, evocazione degli spiriti, incantesimi d’amore e corsi per aspiranti maghe. Gestiva anche un negozio di “prodotti occulti” a Ivanteevka, vicino Mosca.
Dal successo televisivo all’accusa di estremismo
Le sue attività le procurarono anche nemici potenti. Il deputato ultraconservatore Vitalij Milonov la definì pubblicamente una “ciarlatana e pazza”. Polyn lo citò in giudizio e vinse, ottenendo un simbolico risarcimento di un rublo. Tuttavia, un anno fa, la sua parabola si è interrotta: il suo libro “Il mio nome è Assenzio” è stato ritenuto offensivo verso la Chiesa ortodossa e accusato di incitare alla violenza. Pubblicato tra il 2020 e il 2023, il volume le è costato l’arresto per “attività estremiste”.
Durante il processo, Polyn ha ammesso le proprie colpe, sostenendo di aver agito in preda a difficoltà mentali e familiari. Ha promesso di “rinunciare all’esoterismo”, ma il tribunale non ha mostrato clemenza: la condanna è arrivata comunque. Il suo avvocato spera ora in una scarcerazione anticipata, poiché ha già scontato gran parte della pena in custodia cautelare.
La stretta russa contro le “arti oscure”
La vicenda si inserisce in un più ampio giro di vite contro l’occulto. In questi giorni, una 32enne di Krasnodar è stata multata per aver diffuso simboli satanici sui social. La sentenza arriva dopo che la Corte Suprema, il 23 luglio scorso, ha dichiarato “estremista” il cosiddetto “movimento satanista internazionale”, aprendo la strada a un possibile divieto anche della festa di Halloween.


