Vai al contenuto

Da “Sleepy Joe” a “Dozy Trump”: le voci sul declino mentale del presidente Usa

Pubblicato: 08/11/2025 18:47

C’è una nuova incognita che, secondo diversi analisti, potrebbe influenzare l’andamento del conflitto in Ucraina. Non si tratta di armi o strategie militari, ma della stanchezza di Donald Trump. In questa fase delicata, il presidente russo Vladimir Putin sembrerebbe contare sull’affaticamento del leader americano – e dell’opinione pubblica statunitense – per proseguire indisturbato nella sua offensiva contro Kiev.
Il Cremlino osserva con attenzione i segnali provenienti da Washington, convinto che un Trump fiaccato e frustrato possa rappresentare un vantaggio. Il presidente, ormai settantanovenne e afflitto da problemi circolatori alle gambe, è apparso visibilmente provato nel recente rientro a Mar-a-Lago, mostrato da Fox News. Secondo alcune ricostruzioni, sarebbe “quasi collassato” mentre scendeva dall’aereo presidenziale.

Il soprannome “Dozy Trump” e le polemiche sui social

Le immagini hanno scatenato una valanga di commenti online. Lo staff del governatore della California Gavin Newsom, probabile candidato alla Casa Bianca nel 2028, ha rilanciato su X (ex Twitter) un nuovo nomignolo: “Dozy Don”, cioè “assonnato Trump”. L’espressione gioca sulla vecchia etichetta “Sleepy Joe”, usata dallo stesso Trump per deridere Biden, ma stavolta la nemesi si è compiuta.
Il soprannome è tornato virale dopo una settimana difficile per il presidente, apparso confuso in più occasioni pubbliche. In un discorso ha confuso Sud Africa, Sud America e Cuba, sostenendo che “molti fuggissero dal Sud Africa per il comunismo”, e ha proclamato con ritardo la “settimana dell’anticomunismo”, quando il periodo era quasi terminato.
In un altro intervento, ha dichiarato di essere stato “incriminato” per aver cercato aiuti dall’Ucraina: in realtà fu messo sotto impeachment e processato dal Congresso.

I dubbi sulla lucidità del presidente

Il Daily Beast e altri media americani sottolineano che non è chiaro se si tratti di declino cognitivo, tendenza alla disinformazione o semplice impreparazione. Alcuni psichiatri, interpellati dalla stampa, parlano apertamente di segnali compatibili con una forma iniziale di demenza.
Durante la recente conferenza con il premier ungherese Viktór Orbán, Trump ha confuso più volte gli argomenti, mescolando il tema della criminalità legata all’immigrazione con la spesa militare della Nato, lanciando numeri senza contesto e concludendo con frasi poco comprensibili.
Da quasi due settimane, inoltre, il presidente si presenta seduto dietro la scrivania, evitando di mostrare le gambe: un dettaglio che ha alimentato nuove speculazioni sulle sue condizioni fisiche, dopo le foto che mostravano caviglie gonfie e lividi sulle mani.

Tra momenti di energia e segnali di cedimento

Nonostante tutto, Trump continua a mostrare – a tratti – energia e vitalità sorprendenti: vola in Asia per incontrare Xi Jinping, poi rientra a Washington per ricevere i bambini alla Casa Bianca durante Halloween.
Eppure, alcuni momenti sembrano tradire un evidente logorio. L’immagine di lui nello Studio Ovale, immobile con le braccia lungo i fianchi mentre un ospite sviene alle sue spalle, è diventata per molti la foto simbolo della sua presidenza. Un’immagine che, osservata da Mosca, Putin potrebbe considerare un segnale di debolezza.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure