
Il destino si è manifestato con una violenza inaudita in una giornata come tante, spezzando due vite in un istante sulla fredda lingua d’asfalto. Una giovane donna, nel pieno della sua felicità e a pochi giorni dal coronamento del sogno della maternità, stava viaggiando verso un ricongiungimento familiare, con il pensiero già rivolto a coloro che amava. Era al nono mese di gravidanza, il piccolo atteso sarebbe dovuto nascere da lì a una settimana. Ma la gioia e l’attesa sono state brutalmente interrotte da un impatto terribile e fatale.
Un tamponamento contro un mezzo pesante che ha trasformato l’automobile in un ammasso di lamiere contorte, annientando ogni speranza. Lo schianto è stato di una violenza tale da non lasciare scampo. Due vite spezzate in una frazione di secondo: quella della madre e quella del bambino che portava in grembo. Una tragedia che non conosce spiegazione e che ha lasciato dietro di sé solo dolore insopportabile e incredulità.
L’incidente sull’A22: il contesto e i dettagli
La tragedia che ha spezzato la vita di Stefania Palmieri, 36enne modenese, e del suo bambino non ancora nato, è avvenuta sull’autostrada del Brennero A22. La donna stava percorrendo il tratto per andare a trovare alcuni parenti nel Veronese. L’incidente si è verificato alcuni chilometri dopo il casello di Mantova Nord, coinvolgendo l’auto su cui viaggiava, un’Audi, in un tamponamento con un’autobotte. L’evento è accaduto intorno alle 12.30 di ieri, venerdì 7 novembre.
Le cause precise che hanno portato a questo impatto violentissimo sono ancora in corso di accertamento da parte della polizia stradale di Verona Sud. L’auto della 36enne è finita completamente distrutta, incastrandosi sotto la parte posteriore del camion. La forza dello schianto è stata fatale: Stefania Palmieri è morta sul colpo a causa dei traumi troppo gravi. Il conducente dell’autocisterna è invece rimasto illeso. I sanitari del 118, giunti sul posto, non hanno potuto far altro che constatare il decesso della donna e del suo bambino. Si ipotizza che la 36enne possa non essere riuscita a evitare il mezzo pesante, forse a causa di rallentamenti presenti sul tratto stradale.
Le strazianti parole del padre: la gioia spezzata
Il dolore per la perdita è stato espresso in maniera straziante dal padre della vittima, il dottor Beniamino Palmieri, stimato chirurgo ed ex professore universitario di Unimore. Le sue dichiarazioni sono intrise di un dolore devastante e di profonda incredulità. Il padre ha raccontato della gioia negli occhi di Stefania, una vita che si stava realizzando pienamente con l’imminente maternità, il lavoro che amava e i numerosi affetti.
Il piccolo, che mancava solo una settimana alla nascita, era atteso con grande felicità. “Una tragedia che purtroppo fatico a realizzare, non ci sono davvero parole”, ha affermato il dottor Palmieri. Ha ricordato che la figlia si stava recando a trovare dei parenti quando è arrivata la terribile chiamata che comunicava la tragedia. La sua figura di ragazza sveglia, intelligente e brillante emerge con forza dalle parole del padre, rendendo il lutto ancora più difficile da accettare.
Il profilo di Stefania: una carriera brillante
Stefania Palmieri era una donna con un percorso formativo e professionale di successo. Dopo aver conseguito il diploma al liceo classico Muratori di Modena, aveva proseguito gli studi laureandosi nel 2017 alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università Bocconi di Milano, venendo definita dal padre una vera “bocconiana”. Aveva poi completato la sua formazione con un master in Relazioni sindacali. Il suo impegno l’aveva portata a ricoprire ruoli importanti in diverse aziende tra Milano, Modena e il Veneto. Da due anni lavorava a Dolo, in provincia di Venezia, per Autry, un’azienda di scarpe, con il ruolo di direttrice delle risorse umane. Viveva in provincia di Padova e amava il suo lavoro. La sua prematura e tragica scomparsa ha suscitato un grande cordoglio in tutta la comunità modenese e tra tutti coloro che ne avevano apprezzato le doti umane e professionali.
I soccorsi, gli accertamenti e le procedure
La scena dell’incidente ha richiesto un intervento complesso da parte delle squadre di soccorso. I vigili del fuoco di Mantova sono intervenuti per liberare il corpo della donna, dovendo prima trainare l’auto incastrata sotto la parte posteriore del camion e poi utilizzare cesoie e divaricatore idraulico per estrarre la vittima dalle lamiere. Per la durata dell’intervento, circa un paio d’ore, il casello di Mantova Nord in entrata verso Verona è stato chiuso. La salma di Stefania Palmieri si trova ora presso la camera crematoria dell’ospedale di Mantova e sarà sottoposta ad accertamento autoptico. L’esame è necessario per escludere o confermare l’ipotesi che un malore possa essere stato la causa scatenante del terribile incidente, un’eventualità che è tra quelle prese in considerazione dalle autorità. La data dei funerali non è stata ancora stabilita, in attesa del completamento delle indagini e degli accertamenti medico-legali.


